21 Settembre 2016

Stefano Seletti a The Way Magazine: “La nostra arma? Creatività esponenziale”

Il marchio italiano di design collabora con l'americana Kiehl's per l'iconico pack dell'Ultra Facial Cream. La nostra intervista a un imprenditore di successo globale.

21 Settembre 2016

Stefano Seletti a The Way Magazine: “La nostra arma? Creatività esponenziale”

Il marchio italiano di design collabora con l'americana Kiehl's per l'iconico pack dell'Ultra Facial Cream. La nostra intervista a un imprenditore di successo globale.

21 Settembre 2016

Stefano Seletti a The Way Magazine: “La nostra arma? Creatività esponenziale”

Il marchio italiano di design collabora con l'americana Kiehl's per l'iconico pack dell'Ultra Facial Cream. La nostra intervista a un imprenditore di successo globale.

Seletti e Kiehl’s sono due marchi che condividono la trasformazione e il rinnovamento,anche se in mondi apparentemente lontani come il design e il beauty.

Gli americani di Kiehl’s sono entusiasti come non mai di presentare l’iconica Ultra Facial Cream con una limited edition per i suoi 165 anni e un’innovazione tutta italiana. Il tappo della confezione ha un design con specchietto firmato Seletti che segna il debutto del designer italiano nel campo beauty.

Stefano Seletti
Stefano Seletti parla a The Way Magazine in posa davanti alla Monkey Lamp di Marcantonio Raimondi Malerba per Seletti.

Ne abbiamo parlato con Stefano Seletti, proprietario e art director del brand.

Come è nata questa collaborazione?

È stata frutto di un incontro di persone, anzitutto. Casualmente in aereo mi sono trovato a parlare con Martina, la responsabile del progetto Kiehl’s, e le ho confessato che usavo i loro prodotti da anni. Lei ha espresso apprezzamento per Seletti e mi ha ricordato che tutti gli anni il brand fa la limited edition della crema storica con una grafica particolare. Ma io non sono né artista né designer e quando ho accettato la proposta di collaborazione mi è venuto in mente lo specchietto. Nella sua semplicità ha colpito molto sia la direzione artistica italiana che americana.

Come spieghi il successo del brand Seletti nel mondo?

L’ha fondata mio padre negli anni 60, ma già nei 70 aveva intuito che scegliere prodotti da importare dall’Estremo Oriente era una manovra per anticipare il mercato. Oggi alla guida ci sono io e mia sorella,mio padre continua a esserci. Mi ritengo un imprenditore con un occhio al design. Ho iniziato a viaggiare con mio padre a 17 anni, ho visto tutto l’Oriente dal 1987 posso garantirti che erano luoghi molto diversi da oggi. Dovevo cavarmela con quello che avevo, perché non ho avuto tempo per specializzarmi. Quindi dovevo trovare anziché le armi dello studio, le armi dell’esperienze di viaggio e di acquisto. Mio padre comprava tutto quello che si trovava nei mercati rionali, i cestini di paglia, gli oggetti di bambù, gli schienali di mais per le auto con le palline di legno. Ecco perché manteniamo il dna da popolari, non siamo da limited edition, siamo un concept più ampio.

Ci sono diffidenze per la vostra produzione in Cina?

Da sempre che Seletti produce in Cina, non abbiamo spostato nulla all’estero, e questo è il nostro marchio di fabbrica, anche se c’è sempre meno pregiudizio. A chi sbarra gli occhi dico: dove sarà fatto il tuo smartphone? È il prodotto più venduto al mondo ed è made in China. Difendo i cinesi: sono gli unici che possono cambiare anche a livello ecologico le produzioni nel mondo. Sono i cinesi che hanno recentemente convinto gli Usa ad abbassare le emissioni di gas serra nell’atmosfera. Il 20 ottobre lancerò dei tappeti Toiletpaper in un negozio a Brera a Milano e l’azienda che li produce ha investito in 6 milioni di dollari per un macchinario molto innovativo per riutilizzare materiale Pet e fanno arredi solo con bottiglie di plastica riciclate. Fino a ieri dovevano crescere in maniera esponenziale e probabilmente non avevano riguardo all’ambiente. Sono stati comunque tra i primi che stanno attuando il cambiamento. Ho più fiducia di loro che di Stati Uniti o Giappone che litigano per abbassare i limiti di inquinamento di livelli infinitesimali.

kiehls seletti
Seletti ha ridisegnato il packaging dell’Ultra Facial Cream di Kiehl’s.

Ma tu sei italiano e le tue scelte sono frutto di una formazione italiana. Dove la si ritrova in quello che fate?

Ormai disegnamo e non commercializziamo solo. Il nostro tratto è abbastanza evidente. La nostra lampada Monkey Lamp ha un carattere incredibile, non lo trovi da qualsiasi altro produttore di luce. L’unico modo che Seletti aveva per entrare nel mondo dell’illuminazione era di fare qualcosa di estremamente rivoluzionario. Non potevo competere con giganti come Flos, Foscarini o Artemide. Non abbiamo quella abilità o tecnologia. Trovare un’idea nuova con creatività esponenziale. Sono costretto a usarla.

Altri progetti?

Stiamo lavorando bene e proseguiremo con Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari per Toiletpaper, abbiamo progetti davvero unici con StudioJob che presenteremo al prossimo Salone del Mobile a Milano. E poi c’è il nostro ragazzo italianissimo Marcantonio Raimondi Malerba che al momento è il numero uno nel nostro Paese e ce l’abbiamo noi.

Per info sulla crema qui

Per info su Seletti qui

Ultra Facial Cream di Kiehl’s in limited edition Seletti è in vendita ora. Realizata per idreatazione duratura e per resistere alle condizioni ambientali più estreme, contiene Antarcticina, una glicoproteina glaciale dell’Antartide. In 57 mercati globali si vendono 8 barattoli di questa crema al minuto (4 milioni di pezzi nel mondo). Tra i sostenitori: Cameron Diaz, Alanis Morissette, Kim Kardashian.

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Christian D'Antonio

Christian D'Antonio

Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it. Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia. Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
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