Il 6 giugno ad Afragola, in provincia di Napoli è stata inaugurata per la quinta volta la Porta del Sud, la stazione ferroviaria progettata dall’archistar Zaha Hadid.
L’avveniristica opera costata 70 milioni di euro è una specie di sinuoso serpentone adagiato nell’agro campano realizzato in metallo, cemento e vetro.
Su i binari ogni giorno si fermeranno 36 treni diretti verso nord e verso sud: 18 Frecce di Trenitalia e 18 treni Italo di Ntv.
C’è chi sostiene che quella enorme stazione sia sovradimensionata rispetto al traffico previsto, una specie di cattedrale nel deserto, quasi del tutto scollegata dal restante traffico ferroviario della regione, non è infatti raggiunta né da alcuna metropolitana né dalla Circumvesuviana.
Ma la «Porta del Sud», nelle intenzioni di chi l’ha voluta, nel 2022 dovrebbe portare milioni di passeggeri verso Reggio Calabria, Bari e perfino a Messina contribuendo in maniera sostanziale allo sviluppo del resto del meridione ed è stata già definita dalla Cnn tra le più belle opere della contemporaneità.
Quindi, tralasciando di raccontare le critiche e le ombre che ne hanno accompagnato il percorso, voglio parlarne dal punto di vista architettonico.
Innanzitutto è una delle poche opere realizzate in Italia, attraverso i concorsi di progettazione, questo è il progetto vincitore di un concorso internazionale bandito dal gruppo FS Italiane attraverso la controllata RFI e la società di scopo TAV all’inizio degli Anni Duemila.
La struttura si sviluppa su una superficie di oltre 30 mila metri quadrati su 4 livelli: il primo livello è dedicato alla circolazione ferroviaria, il secondo ospiterà biglietterie e servizi per i viaggiatori mentre il terzo e il quarto ospiteranno i servizi commerciali, che saranno aperti progressivamente.
La facciata bianca scultorea somiglia a un serpente che attraversando i binari, fa da ponte e si piega alle due estremità come una S rovesciata che si inserisce in diagonale tra i binari in un dinamismo tipico dello stile di Zaha Hadid.
Con uno sviluppo longitudinale di circa 400 metri e una superficie di più di 30.000 metri quadrati, “La porta del Sud” è contraddistinta da una copertura vetrata di oltre 5 mila metri quadrati che ne accompagna la forma sinuosa realizzata con “pannelli intelligenti” in grado di recuperare energia e, nello stesso tempo, di diffondere e controllare l’ingresso della luce solare diretta.
Anche il corpo principale è caratterizzato da ulteriori 6 mila metri quadrati di vetrate, dipendenti dalla struttura portante in calcestruzzo e acciaio.
Per identificare la qualità degli spazi interni, lo studio Zaha Hadid Architects rende noto di aver voluto evocare l’immagine “di un fiume che ha scavato il suo letto attraverso la solida roccia. Al centro scorre l’elemento dell’atrio con la sua fluida copertura vetrata. Entrambi i lati del canyon sono erosi dai flussi del traffico”.