Gli ultimi in ordine di tempo sono stati Fedez, alcuni programmi di Sky e delle prime visioni tv. Ma Urban Vision nei primi 15 anni di vita, con i suoi manifesti nei centri cittadini che abbelliscono i palazzi in via di ristrutturazione, ha salvato oltre 250 costruzioni, tra cui chiese, monumenti e siti storici. Le inserzioni pubblicitarie a grande formato hanno raccolto 130 milioni di euro nel mondo per per pagare i costi di ripristino.
Urban Vision genera entrate esponendo annunci pubblicitari su impalcature durante i lavori di costruzione, lavorando con i marchi più importanti del mondoe e ha contribuito al restauro di numerosi edifici e monumenti iconici di inestimabile valore artistico.
In azienda dicono: “Siamo motivati dal nostro impegno per la cultura e il nostro amore per l’arte. La nostra missione è rendere il finanziamento della conservazione del patrimonio più sostenibile attraverso l’innovazione”.
Si tratta di un modello di finanziamento di Urban Vision che aiuta a sottoscrivere i costi di restauro associando marchi leader a livello mondiale con i siti architettonici e artistici più iconici del mondo in alcune delle città europee culturalmente più significative.
L’azienda è stata fondata nel 2004 da Gianluca De Marchi, Fabio Mazzoni e Daniela Valenza a Roma. I principali uffici dell’azienda sono a Roma, Milano e Londra.
L’azienda è Golden donor della Fondazione Fondo Ambiente Italiano (FAI), il principale ente di conservazione italiano specializzato nella conservazione di monumenti ed edifici storici.
Ma Urban Vision è anche la prima azienda pubblicitaria “verde” in Europa, perché è diventata un punto di riferimento per la soluzione dei problemi di inquinamento atmosferico.
La preoccupazione per le questioni ambientali ha portato l’azienda ad adottare la tecnologia Breath – sviluppata da Anemotech – sulle sue strutture Out of Home e che tratta e purifica l’aria inquinata nelle città.
I messaggi e fotografie pubblicitarie hanno un tessuto che viene applicato dietro la riproduzione architettonica e/o dietro il telo pubblicitario.
Si tratta di un tessuto all’avanguardia, costituito da un nucleo attivato da nanomolecole che separa e assorbe le molecole inquinanti e tossiche. Un tessuto progettato per ridurre l’inquinamento di edifici e veicoli e per migliorare la qualità dell’aria dove insiste questa pubblicità.