D’accordo che Robert Mapplethorpe è morto ed è stato osteggiato in vita, ma vedere la sua fotografia che vende alle aste d’arte come altri maestri del Novecento fa un certo effetto.
Colpa dell’insolito e profittevole fascino che le foto d’autore stanno suscitando negli ultimi anni tra i collezionisti d’arte di tutto il mondo. Tanto che è bene parlare della fotografia d’autore come il nuovo bene rifugio. Solo negli ultimi mesi tra Parigi, Hong Kong e New York sono stati battutti all’asta lotti d’autore in fotografie per svariati milioni di dollari.
Tulipani, di Mapplethorpe appunto, datata 1977 è la serie che può arrivare a 300mila dollari. Ora, per dire, non si sa domani quanto possa valere.
Helmut Newton, Elliott Ervitt e David LaChappelle (ancora vivo e vegeto e da poco tornato dietro l’obiettivo) sono in corsa. Se anche Elton John, grande appassionato di fotografia, ha riconosciuto il valore della sua collezione di foto d’autore per beneficiare la sua Aids Foundation, vuol dire che quest’anno siamo a una svolta del mercato.
Se siete indecisi su cosa fare, ovviamente non chiedete consiglio agli art dealers tradizionali. Vi diranno sempre che l’investimento giusto è un pezzo d’arte (dipinto o scolpito che sia) perché omettono che il valore del collezionismo di foto sale del 30% ogni anno. Il punto è questo: siamo in un momento storico in cui la fotografia, nonostante il dilagare del digitale, è diventata bene vintage, a volte rifugio, a volte oggetto da ammirare e venerare. E quindi, seppur alla portata di tasche contenute, è in grazia, come testimoniano anche le tante gallerie virtuali di eBay nate proprio per vendere foto d’autore.
Ci si affida al proprio gusto e alle proprie emozioni quando si acquista fotografie. Ma gli esperti avvisano: se fanno parte di una serie, cercate di accaparrarvi sempre lo scatto che la definisce meglio, quello che da solo rappresenterà il lavoro negli anni a venire.
Commenti e opinioni
Collezionismo di fotografie d’autore, il nuovo bene rifugio?
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Collezionismo di fotografie d’autore, il nuovo bene rifugio?
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Collezionismo di fotografie d’autore, il nuovo bene rifugio?
D’accordo che Robert Mapplethorpe è morto ed è stato osteggiato in vita, ma vedere la sua fotografia che vende alle aste d’arte come altri maestri del Novecento fa un certo effetto.
Colpa dell’insolito e profittevole fascino che le foto d’autore stanno suscitando negli ultimi anni tra i collezionisti d’arte di tutto il mondo. Tanto che è bene parlare della fotografia d’autore come il nuovo bene rifugio. Solo negli ultimi mesi tra Parigi, Hong Kong e New York sono stati battutti all’asta lotti d’autore in fotografie per svariati milioni di dollari.
Tulipani, di Mapplethorpe appunto, datata 1977 è la serie che può arrivare a 300mila dollari. Ora, per dire, non si sa domani quanto possa valere.
Helmut Newton, Elliott Ervitt e David LaChappelle (ancora vivo e vegeto e da poco tornato dietro l’obiettivo) sono in corsa. Se anche Elton John, grande appassionato di fotografia, ha riconosciuto il valore della sua collezione di foto d’autore per beneficiare la sua Aids Foundation, vuol dire che quest’anno siamo a una svolta del mercato.
Se siete indecisi su cosa fare, ovviamente non chiedete consiglio agli art dealers tradizionali. Vi diranno sempre che l’investimento giusto è un pezzo d’arte (dipinto o scolpito che sia) perché omettono che il valore del collezionismo di foto sale del 30% ogni anno. Il punto è questo: siamo in un momento storico in cui la fotografia, nonostante il dilagare del digitale, è diventata bene vintage, a volte rifugio, a volte oggetto da ammirare e venerare. E quindi, seppur alla portata di tasche contenute, è in grazia, come testimoniano anche le tante gallerie virtuali di eBay nate proprio per vendere foto d’autore.
Ci si affida al proprio gusto e alle proprie emozioni quando si acquista fotografie. Ma gli esperti avvisano: se fanno parte di una serie, cercate di accaparrarvi sempre lo scatto che la definisce meglio, quello che da solo rappresenterà il lavoro negli anni a venire.
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Christian D'Antonio
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