Due draghi festanti ed enormi si snodano da via Paolo Sarpi a via Canonica. Siamo nel pieno della China Town milanese e questo è il capodanno cinese, che nel 2018 cadrà venerdì 16 febbraio.
Le strade del quartiere sono già addobbate e Lino Röhl, imprenditore italiano a via Paolo Sarpi, non intende perdersi la ricorrenza.
“Sono uno dei pochi bar di matrice italiana nella zona e sicuramente siamo l’attività ristorativa italiana più antica della zona – ci dice accogliendoci nel suo Good Time, al numero 50 di Paolo Sarpi, un grazioso angolo italiano con deliziosi panini e posti a sedere contenuti e non dispersivi.
Lino, nonno austro-ungarico, famiglia tosco-siciliana e milanese di nascita, ha ereditato l’attività dal padre nel 1984 e qui ci ha vissuto anche per decenni. “Ora mi serve andarmene a dormire altrove, altrimenti non mi sembra mai di staccare, ma devo dire che mi piace essere un italiano a China Town”.
Secondo lo zodiaco cinese il 2018 è l’anno del Cane, e La Festa di Primavera, così come la chiamano i cinesi, siccome è la più importante festività annuale della comunità che qui è dagli anni 20, bloccherà tutta la zona per un intero giorno. “È un’occasione festosa – ci dice Lino – e c’è la sfilata molto attesa che ovviamente crea un sacco di movimento lavorativo per noi. Siamo pronti ad accogliere i turisti cinesi nel nostro bar”.
Lino è un ex grafico pubblicitario che tratta il suo esercizio e la sua attività con la cura di un esteta. Ha disegnato i motivi che decorano le pareti quando ha preso in mano l’attività, ha ribaltato lo stile del locale. Quando si arriva qui, anche se non è capodanno, l’atmosfera di festa ti travolge: Lino ha una simpatica sorella, Liliana, che si occupa di farcire i panini “più buoni di Milano”, scherzano e c’è un clima famigliare in un ambiente moderno, qualcosa di difficile da trovare in città.
Qui vengono colletti bianchi in pausa pranzo, giovani di pomeriggio, manager per incontri di lavoro. Anche molti cinesi, ovviamente, che si mischiano ai personaggi noti, perché non lontano ci sono gli studi Rai e Radio Dee Jay. Con la fama di essere un buon bar italiano in China Town, “tutti sono passati da qui, da Gerry Scotti a Mariangela Melato”, ci dice Lino.
“Facevo il doppio lavoro un tempo ma ora impiego la mia creatività per rifare il bar. Da vecchio kitsch l’ho trasformato in moderno ritrovo per food & drink, attrattivo. Questa ormai è diventata una zona dove si viene per lo street food”.
E questo ci riporta alla trasformazione in atto nell’area che ospita la più grande comunità cinese in una metropoli d’Europa dopo Parigi e Londra. “Una volta era la terza via più commerciale di Milano, dopo via Torino e corso Vercelli – ci dice Lino – da quando c’è stata l’area pedonale si è passati dalla crisi alla rinascita. Ci sono negozi di tutti i tipi, anche io faccio parte di questo mosaico che da esclusivamente cinese ora abbraccia il design e il cibo”.
Lino si prepara ad assistere alla grande sfilata in Via Paolo Sarpi domenica 18 febbraio. “Ci sono bambini vestiti con abiti tradizionali, tante persone che vengono da fuori città”, ci racconta entusiasta. Un po’ come se fosse anche la sua di festa.
“Con i cinesi che sono qui, che vengono particolarmente dalla regione dello Zhejiang, ho ormai intessuto rapporti buonissimi. Ho molti clienti della loro comunità e ho anche lavorato con loro. Sono spesso molto schivi ma poi riescono a darti un affetto duraturo e hanno sani principi. Io questa zona la farei diventare ancora più connotata secondo la cultura cinese, come a San Francisco o Londra. È un orgoglio, la nostra China Town”.