
Al recente Host di Milano, il salone dell’accoglienza e delle tendenze della tavola, Broggi con il suo bicentenario a rubato la scena a tutti. La trionfale marcia delle posate milanesi sulle tavole più raffinate del mondo ha compiuto due secoli, un traguardo che avrebbe sicuramente inorgoglito il fondatore Gaetano Broggi. Era lui l’erede di una famiglia di artigiani esperti nell’arte dell’indorare e argentare i metalli, che aprì la sua prima bottega a Milano, nel 1818.
Oggi alla Fiera Milano si festeggia invece con giornalisti e musica in un’atmosfera conviviale e di classe che ben rispecchia l’ispirazione che proviene da questi oggetti del desiderio della mise en place perfetta.
L’azienda si muove tuttora su due binari precisi: il classico e il contemporaneo con collezioni che si rinnovano sempre nel mondo delle posate, vasellame e oggetti sacri d’argento.
Nell’800 la fama di questi manufatti arrivò direttamente presso la corte reale di Torino. Da quel momento, la storia di Broggi di Milano è diventata storia del mondo. Nel 1841 il duca di Savoia (futuro Vittorio Emanuele II) affidò proprio all’artigiano milanese la doratura degli ornamenti per le nozze con l’arciduchessa d’Austria Maria Adelaide. I fastosi candelabri bronzei parevano modellati di riflessi e bagliori capaci di ravvivare la cupa atmosfera del regio palazzo e Carlo Alberto si innamorò dell’operato dell’artigiano. Da allora, le posate e gli ornamenti da tavola Broggi sono finiti nei posti più prestigiosi del mondo, come hotel di lusso, dal TwentyOne di New York al Ritz di Parigi, e le tavole più raffinate di tutta Italia.
Dal 1993 l’azienda è stata acquisita dalla Famiglia Bertoli, già proprietaria del gruppo Abert, la cui tradizione famigliare ha saputo esaltare la natura dell’azienda senza stravolgerla, rendendola il faro per tutti quelli che nel mondo vogliono ottenere una mise en place rigorosa e raffinata a livello professionale. Con il tipico tocco made in Italy che non ha mai abbandonato questi oggetti in tutti questi anni.
PROCESSI – l ciclo di produzione di forchette e cucchiai inizia con l’operazione di tranciatura (1). Per diminuire lo spessore della tazza rispetto al manico, si procede poi con la laminazione e si prosegue con la rifilatura per dare la forma della tazza o dei rebbi alla posata laminata. Infine si passa alla coniatura nel corso della quale vengono dati forma e decoro necessari. Per la lavorazione dei coltelli monoblocco forgiati si parte con la tranciatura del tondino in uno spezzone che viene successivamente coniato a caldo, in modo da conferirgli una prima forma. Si prosegue con la tranciatura del manico e con l’allungamento della lama; in seguito viene effettuata la tranciatura della lama, in modo da darle la forma reale. Dopo, si procede alla seghettatura sulla lama e le operazioni di pulitura sul coltello.
In foto d’apertura: particolare del piatto Iseo: Piatto presentazione – Decoro Inglese
