Oggi è stato inaugurato il Museo del Design Italiano alla presenza di Stefano Boeri, Presidente Triennale Milano, e Joseph Grima, Direttore Museo del Design Italiano, che racconta così il Museo: “L’ambizione del Museo del Design Italiano è quella di essere un luogo di ispirazione, secondo il senso più antico della parola museo. Dato che molto spesso il veicolo delle ispirazioni più intense e formative non sono gli oggetti inanimati, ma le voci delle persone che li hanno creati e la narrazione di dettagli apparentemente banali, che hanno determinato scelte di importanza fondamentale per la storia del design, abbiamo deciso di includere nel percorso alcune voci degli autori che hanno creato gli oggetti esposti, cui è stato chiesto di raccontare in maniera semplice e diretta la genesi delle loro creazioni e le condizioni culturali alle quali ogni oggetto rispondeva”.
Organizzata cronologicamente dal 1946 al 1981, la selezione presenta uno dei periodi di più grande influenza del design e dei designer italiani nel mondo: quello intercorso tra gli anni dell’immediato dopoguerra e del miracolo economico successivo fino ai primi anni Ottanta, quando l’arrivo sulla scena di nuove esuberanti correnti come Memphis diede avvio – in Italia e nel mondo – a una nuova era nella produzione del design.
L’allestimento punta a dare il massimo risalto alle opere e fornisce approfondimenti sulla storia e il contesto in cui ogni oggetto è stato progettato, attraverso l’esposizione di materiali in gran parte inediti provenienti dagli Archivi della Triennale: fotografie, campagne pubblicitarie, packaging originali.
“Prima ancora di essere un luogo di custodia e salvaguardia della memoria storica del design italiano – afferma Joseph Grima – il percorso deve ispirare. la peculiarità delle interviste che accompagnano il percorso espositivo è che sono state tutte raccolte al telefono, prendendo spunto dall’affermazione di Vico Magistretti: “A me piace il concept design, quello che è talmente chiaro che puoi anche non disegnarlo. Molti dei miei progetti li ho trasmessi al telefono”.
Per offrire al visitatore ulteriori approfondimenti sul contesto in cui le opere sonostate create, una timeline corre sulle pareti della curva presentando eventi storici, politici, sociali e di costume italiani e internazionali.
Questa prima fase del Museo del Design Italiano rappresenta un importante punto di partenza per realizzare – anche attraverso l’Associazione Sistema Museale del Design-Milano che nasce dal dialogo istituzionale promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – un progetto che intende rafforzare econsolidare il ruolo di Milano come capitale globale dell’industrial design.
Stefano Boeri racconta: “Un carattere essenziale del design, soprattutto in Italia e – in modo ancora più evidente – a Milano, è la profonda alchimia tra le forze in gioco: il design non è mai un processo univoco e unidirezionale, ma sempre un’incessante conversazione tra la dimensione economico-produttiva delle aziende, la dimensione visionaria – di architetti, designer e progettisti – e la dimensione del desiderio e delle necessità da parte della comunità, che definisce e plasma i bisogni che il design è chiamato, in qualche modo, ad anticipare. Questa incessante conversazione diventa simbolo di un sistema intero, oltre che di una città intera, e trova finalmente spazio nel Museo del Design Italiano in Triennale, dove, per la prima volta, circa duecento tra i pezzi più iconici e rappresentativi del design italiano – una selezione fatta a partire da un patrimonio di 1.600 oggetti – sono presentati in un allestimento permanente. Un allestimento fatto non solo di oggetti, ma appunto di racconti, di storie, di relazioni straordinarie con il mondo delle imprese, della creatività e delle professioni”.
Il Museo si trova all’interno dell’edificio della Triennale di Milano, Parco Sempione fermata Cadorna, e sarà aperto al pubblico da martedì 9 aprile 2019. Fotoservizio Gianluca Di Ioia.