Luca Tongiorgi è un creativo milanese nato nel 1976 che ha cercato di sintetizzare le influenze delle due regioni che ha sempre vissuto, la Lombardia e la Toscana. Un incontro fra terra e forme, quello che si avverte nelle sue opere di materiali riciclati. Questi oggetti forgiati con i resti di mareggiate o i detriti che l’artista trova nel letto dei fiumi, rivelano l’armonia tra aria, acqua, terra e fuoco. E soprattutto costituiscono un completamento di un disegno abbandonato o incompiuto, come fa notare lui stesso.
Un completamento, si potrebbe azzardare, di se stesso attraverso l’arte che deriva da queste forme.
Lo stile di Tongiorgi è molto personale: modellazione dell’argilla direttamente su radici o parti di albero, la cui ispirazione nasce dalle forme intrinseche e dalle immagini da queste stimolate. Percorso iniziato nel 2007 che da tirocinante in un laboratorio di ceramisti, che poi si è trasformato in uno stile artistico fruibile e contemporaneo. Le opere stesse, sculture o oggetti d’arredo, richiamano l’attenzione verso la natura a partire dai prodotti usati altamente ecologici come legno e terra.
Prendiamo ad esempio la scultura femminile nella foto d’apertura di questo servizio. La scultura ricorda Semia, la dea della Terra etrusca. Viene fatta in terracotta e filare in legno. L’artista ha voluto omaggiare le sue personali antiche radici: egli proviene da Piombino luogo in cui hanno risieduto gli etruschi in modo stabile e duraturo. L’immagine della gestante era già presente al momento del ritrovo del pezzo di filare: su una scogliera della Versilia, dopo una mareggiata.
Il recupero del ferro e delle rafici creano una linea di continuità con i l passato e con il metodo di costruzione antico, sepolto. Le luci si chiamano Bi-Nature e la bio-arte con i led e la terracotta non sfigurano certo in un arredamento moderno e minimale.