26 Marzo 2021

La fermata “Duomo” di Napoli di Fuksas pronta a luglio 2021

La cupola di vetro in mezzo ai "Quattro Palazzi" nella piazza Nicola Amore di fine Ottocento. Un "Risanamento" che continua.

26 Marzo 2021

La fermata “Duomo” di Napoli di Fuksas pronta a luglio 2021

La cupola di vetro in mezzo ai "Quattro Palazzi" nella piazza Nicola Amore di fine Ottocento. Un "Risanamento" che continua.

26 Marzo 2021

La fermata “Duomo” di Napoli di Fuksas pronta a luglio 2021

La cupola di vetro in mezzo ai "Quattro Palazzi" nella piazza Nicola Amore di fine Ottocento. Un "Risanamento" che continua.

Se chiedete a un napoletano la piazza si chiama comunemente “Quattro Palazzi”. Potrebbe cambiare nome da quando a luglio 2021 il progetto di Massimiliano Fuksas e della moglie Doriana Mandrelli, verrà svelato nella sua interezza. La loro proposta per la fermata “Duomo” di Napoli fu presentata per la prima volta nel 2004, subito prima del ritrovamento di un basamento di un tempio risalente al I secolo dopo Cristo. La piazza è stata un cantiere infinito e poco si poteva apprezzare negli anni del boom turistico della città di quei palazzi del “Risanamento”, cioè di quell’opera mastodontica di fine Ottocento che cambiò il volto a quest’area della città rendendola sicura e signorile.

La stazione Duomo che porterà la firma Fuksas e sarà conosciuta nel mondo, è una fermata della linea 1 della metropolitana di Napoli e si trova alll’incrocio tra Via Duomo e Corso Umberto I. Chi visita il Duomo di San Gennaro e chi arriva in treno dalla stazione sicuramente ci passa. I ritrovamenti archeologici di grande interesse sono stati ovviamente preservati e da qui c’è stata l’esigenza di costruire la struttura a bolla in acciaio e vetro, anche per far entrare la luce naturale diretta e godere con la vista dei ritrovamenti.

Tanto colore ci sarà nella parte della discesa, con mosaici e rivestimenti allegri. Qui sorgevano le porte Baiana e Pizzofalcone, il mare è a due passi, e anche i resti dei giochi Isolimpici che nei secoli dopo Cristo vennero istituiti a Napoli in quanto città più “ellenica” d’Italia. Alcuni reperti di questo sito sono stati portati alla Stazione Neapolis.

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