Luigi Durante, Caterina Torella e Gabriele Tonin di Drogheria Creativa avevano un progetto ambizioso: far scoprire il marmo come materiale leggero, duttile, alternativo ai normali utilizzi. Così la galleria/designer space di NoLo a Milano per l’ultimo Fuorisalone ha esplorato il lato ludico del materiale duro e pesante per eccellenza, inserendosi in un trend nascente di lettura non convenzionale di elementi classici naturali con utilizzi moderni e avventurosi. Ed è nata l’esposzione Handy Marble.

L’esperimento dello spazio del quartiere dei creativi a Nord di Loreto ha funzionato. Il marmo è materia di purezza e bellezza ma varcando i confini del comunemente pensato, così come ogni progetto curatoriale dovrebbe fare, guardando questi manufatti preziosi ci si abbandona a considerazioni inedite.

Il marmo diventa quindi leggero, sottile, elemento di arredo e carta da parati, un oggetto d’uso quotidiano, un design malleabile. Che nel progetto di Drogheria Creativa rimandava al classico gioco Carta-forbice-sasso e che nella realtà significa polvere materica che si indossa, grazie allo studio tecnologico dei capi di Filipari, ad esempio. Li abbiamo toccati questi impermeabili, sono incredibilmente soffici.
Abbiamo ammirato il tavolo di Frigerio21 (un brand conosciuto per le sue sedute) e la creazione di Andrea Maldifassi (con l’iPhone che troneggia su un cilindro marmoreo), le luci a parete di Mondo Marmo Design. I fermacarte di Manufatto, le lampade di Domos Design, i decori fluttuanti di Filippo Protassoni e perfino gli occhiali di Budri. Moreno Ratti e Paolo Ulian hanno sagomato le lampade a effetto come se fossero cartone.

La leggerezza della materiaè resa possibile anche grazie alla materia prima pregiata, tutta arrivata dalle cave della Valpantena, sinergia di imprese nel comparto marmoreo veronese che lavorano 1200 qualità di materiali diversi. I risultati sono verificabili nelle nostre foto.

StoneLab Design, un’azienda bolognese che da 50 anni promuove la lavorazione del marmo anche nell’ambito dell’illuminazione, dell’arredo e degli accessori, crea invece oggetti di uso comune con le variazioni della pietra naturale. Un pezzo di pietra diventa vasca per refrigerare vini, lampade, ogni progetto acquisisce una propria unicità. Ed è proprio nella realizzazione di questi progetti che, nel 2015, StoneLab Design trova la sua forza esaltando le più belle qualità del marmo e trasformandolo con attenta professionalità ed esperienza in oggetti di design conservandone tutte le caratteristiche naturali.

La collaborazione con giovani designer e con addetti del settore ha permesso a StoneLab Design di crescere rapidamente. La leggerezza di questi prodotti e, nello stesso tempo, l’eleganza che li contraddistinguono, rendono gli oggetti di grande prestigio e durevolezza da tramandare. La Big Smash (foto d’apertura di questo servizio) è una delizia per gli occhi oltre che fonte di enorme incredulità: il marmo piegato come metallo che genera una lampada da tavolo. La difficoltà di realizzazione la rende uno dei prezzi più pregiati oltre che un oggetto di grande design anche da spenta.

Level è il lavabo disegnato da Paolo Ulian per Antonio Lupi dove il marmo imita la corrosione dell’acqua. La materia, la più antica, incontra la moderna tecnologia che permette solchi impercettibili ma definiti fatti a goccia che disegna sulla superficie forme concentriche. Level è un lavabo che esalta il marmo bianco di Carrara e la sua straordinaria potenza espressiva.

Robot City Italian Art Factory ha invece esposto nella sede di Artcurial Italia (Palazzo Crespi a Milano) un’installazione progettatata da Giuseppe Veneziano e ideata da Gualtiero Vanelli. Si tratta di White Slave, uno specchio artistico, o in termini più comuni un selfie, tra il quadro di Biancaneve di Veneziano e la scultura in marmo di Carrara che sfida la gravità con forme sospese rese possibili solo dal taglio laser. Il marmo si aggiudica anche la sua fetta di spirito pop art.
