La pizza al Trianon da Ciro, portata avanti ormai da tre generazioni, è un riferimento storico per la città di Napoli, legata alla tradizione del buon cibo e della buona tavola. Quando si è deciso di aprire a Sorrento, la località più internazionale dei dintorni del capoluogo, Germana Maranca ha messo nel concept del ristorante tutto quello che da architetto la affascinava del rito della convivialità partenopea a tavola. “I committenti – ci dice illustrandoci il locale della centralissima piazza Angelina Lauro, sempre affollata di turisti – volevano ovviamente innovazione e tradizione senza perdere i rapporti con il passato e soprattutto la funzione sociale e aggregativa di un’apertura del genere. Per il layout progettuale ho pensato a uno stile di vita che prende spunto dal modo di stare insieme e condividere il buon cibo, il ritrovare le vecchie tradizioni di famiglia, e ho pensato all’accoglienza tipica dei vicoli napoletani”.

Ecco perché con materiali moderni e mood iper-current Maranca ha restituito il calore del vicolo nella pizzeria che è il centro del mondo in queste giornate estive sorrentine: “Consumando assieme il cibo la relazione diviene condivisione. Le persone si trovano una di fronte all’altra con la propria individualità ed insieme condividono la propria vita. La convivialità si esplica soprattutto a tavola quando le persone si incontrano e dialogano fra loro. Il perpetrare nel tempo le tradizioni nel momento conviviale, crea appartenenza, ed esprime i tratti caratteristici della nostra cultura”.
Senza cadere negli stereotipi alle pareti sono riportati i cortili, i vicoli, gli androni con le portiere impiccione. Si entra nel locale e ci si trova immersi in un “racconto disegnato” dentro il Trianon, perché chiunque passi da lì si senta “accolto”, anche tra sconosciuti. La suggestione ricercata è quella di un ambiente urbano che ricalcasse l’immagine dei vicoli del centro antico di Napoli: così le pareti si riscaldano con grandi wall-drawing, realizzati dall’artista napoletano Odd_Arts, che con tratti appena accennati raffigura i cardini della vita nei vicoli di Napoli. Il resto dello spazio, senza ridondanze, lascia al banco delle pizze, agli arredi su misura e alle luci il compito del resto del racconto. In sospesione, le lampade di design dell’azienda fiorentina Toscot, produzione di pregio esclusivamente made in Italy.
Il cuore del progetto è l’area di realizzazione delle pizze: entrando infatti, il primo elemento con cui ci si confronta è un lungo banco in muratura, rivestito di riggiole napoletane, che dichiara immediatamente il luogo e la sua funzione, mostrando tutto quello che accade e sul quale ci si può affacciare, “impicciarsi” come si dice a Napoli. Alle sue spalle, il forno a legna realizzato in opera da famosi maestri fornai napoletani che si tramandano l’arte di generazione in generazione.
Proseguendo oltre il bancone, il resto dello spazio è lasciato volutamente “ruvido”, l’impatto ricercato è un’aria délabré, ispirata al fascino dei vicoli di Spaccanapoli con quell’ aspetto vissuto e un po’ imperfetto, dove il legno degli arredi su misura, è trattato in maniera volutamente invecchiata, esprimendo tutti i suoi difetti con venature, nodi e tarli.
Percorrere gli ambienti allestiti è un po’ come fare un giro tra i vicoli di Napoli, specchio della cultura napoletana nei suoi mille aspetti e nelle sue contraddizioni.
Il decoro della ceramica rossa, utilizzata per i rivestimenti, riprende gli stilemi della tradizionale riggiola napoletana e rimanda alle colorazioni della pizza mediterranea, mentre la pietra grigia a pavimento ricorda i basoli della strada.
La monocromia di tavoli e sedie bianche è spezzata da spot di sedie rosse che si alternano una tantum a qualche tavolo – alle tavole napoletane c’è sempre posto per qualcuno che si potrebbe aggiungere all’ultimo momento! – e da lunghe panche, che corrono lungo la parete graficizzata con gli schizzi, accogliendo i clienti uno di fianco all’altro.
A soffitto la canna fumaria rossa, lasciata a vista, percorre tutto il locale abbinandosi cromaticamente alle sedie e alle lampade. L’illuminazione alterna elementi smaltati in ceramica rossa ed elementi in metallo, effetto vintage, come le finte bacinelle rovesciate di Leds-c4 per creare installazioni suggestive e familiari, regalando armonia al luogo.
Esternamente partizioni in ferro e vetro consentono di consumare la pizza con un affaccio esclusivo sulla piazza A. Lauro.
Dati tecnici:
Superficie locale: 215 mq, tutto su un livello, 90 posti interni, tre lunghe tavolate dedicate alla convivialità, e circa 40 posti fuori. Due aree deputate alla preparazione delle pizze, ognuna con il proprio forno da 5 palmi.
Germana Maranca (classe 1974), si laurea in Architettura alla Federico II di Napoli, dopo un tirocinio di 8 mesi presso la Bartlett School of Architecture and Planning di Londra. Dopo la laurea collabora con l’arch. Pierluigi Cervellati, occupandosi di pianificazione urbana ed ambientale, e nel 2004 fonda, con altri soci, lo Studio74ram occupandosi di architettura, allestimenti ed industrial design. Dal 2014 è titolare dello studio M@G Architettura&Design a Napoli dove svolge attività da libero professionista occupandosi di progettazione architettonica ed interior design per appartamenti e uffici.