Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Édouard Jeanneret-Gris, esordì come architetto nel 1905. L’Unité d’Habitation de Marseille, nota anche come Cité Radieuse, è un edificio di Marsiglia progettato dall’architetto svizzero, che ancora crea moltissime suggestioni.
Scelto come esempio per insediamenti abitativi futuri (a Nantes come Berlino), questo complesso residenziale costruito nei primi anni 50, è ancora oggi definito come il faro del Movimento moderno in architettura e urbanistica. Cioè è testimonianza storica, oggi entrata anche nel Patrimonio mondiale Unesco (dal 1995) di come il celebre architetto aveva inteso un nuovo modo di vivere. Orientato alla luce (da cui l’appellativo di città radiosa), integrando spazi comuni e nuclei privati, introducendo il concetto di città verticale, che oggi si chiede di recuperare per salvare terreno prezioso dal cemento.
La visione di rendere “strade” comuni anche i corridoi interni ha regalato alla storia un intricato complesso di vie al chiuso che oggi risplendono con vivaci colori e portano alle singole unità abitative.
All’interno del complesso oggi sorge l’Hotel Le Corbusier e il Restaurant Le Ventre de L’Architecte. All’interno dell’hotel Le Corbusier, come nella sala ristorante, il design industriale di tendenza non trova posto. Qui il vintage la fa da padrone. Ma non uno qualsiasi: tavoli Charlotte Perriand, sedie scandinave, lampade “Laroche” di Corbusier e “Pipistrelle” di Gaetana Aulenti. In questo grembo l’arte è ovunque e l’esperienza sensoriale è permanente. Oltre al Talento del creatore, c’entra anche quello di Dominique e Alban Gérardin, gli appassionati proprietari del locale. La terrazza, come il passaggio di un transatlantico, vi accoglie in estate per ammirare i tramonti sul porto di Marsiglia.