La Repubblica dell’Uzbekistan partecipa per la prima volta alla 17. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia con la mostra “Mahalla: Urban Rural Living”. Commissionata dalla Art and Culture Development Foundation sotto il Ministero della Cultura della Repubblica dell’Uzbekistan e curata da Emanuel Christ e Christoph Gantenbein, professori di architettura e design all’ETH di Zurigo e partner fondatori di Christ & Gantenbein, la mostra presenta opere del videomaker spagnolo Carlos Casas, del fotografo olandese Bas Princen e del CCA Lab di Tashkent Le mahalla rappresentano una forma antica e contemporanea di “convivenza”. La parola araba “mahalla” ha diversi significati in Uzbekistan: un quartiere tradizionale e una forma di organizzazione della vita comunitaria; un’istituzione di potere sovietica e moderna e un luogo in cui lo stato e la società si incontrano a livello locale. Attualmente ci sono oltre 9.000 mahalla in Uzbekistan, ciascuna con 150-9.000 abitanti, ma a causa della grave pressione economica, del cambiamento delle abitudini e della mancanza di infrastrutture moderne, le mahalla vengono lentamente sostituite da nuove forme abitative. Il punto di partenza del progetto è la ricerca e la documentazione di questo patrimonio culturale guidate dai professori di architettura e design all’ETH di Zurigo Emanuel Christ e Christoph Gantenbein, insieme al curatore aggiunto e capo della ricerca Victoria Easton, con la collaborazione di consulenti locali come il prof. Abdumannop Ziyayev, Prof. Shukur Askarov, Prof. Mavlyuda Yusupova, Prof. Boris Chukhovich, e il CCA Lab, laboratorio di ricerca del Centro per l’Arte Contemporanea di Tashkent. Basandosi su questa ricerca, la mostra offre sia un’indagine scientifica che una dichiarazione artistica espressa in scala 1: 1 attraverso diversi tipi di appropriazione: un modello di mahalla che occupa l’intero padiglione; suoni delle mahalla trasmessi attraverso la tecnologia ambisonica registrati da Carlos Casas; estratti di case mahalla come frammenti di spazi rappresentati nelle fotografie di Bas Princen; un tapchan progettato da CCA Lab, sotto la guida dell’artista uzbeko Saodat Ismailova, e l’interpretazione contemporanea dei ricami tradizionali creati da Munis Juraeva ed eseguiti dall’artigiana Madina Kasimabeva. Nel complesso, questa installazione è un collage tridimensionale aperto che ci invita a considerare nuove possibilità di “vita insieme”.
Foto: Mahalla: Urban Rural Living, 2021, Courtesy of Christ & Gantenbein