Un’idea venuta pensando al numero 70 che sta riscuotendo in questi giorni un enorme successo ovunque. L’ha avuta l’architetto Pietro Del Vaglio, napoletano naturalizzato a Firenze, che per i 70 anni del Festival di Sanremo ha ideato una poltrona, “SevenZero” che è una sintesi di stile, eleganza e tributo sentito alla kermesse canora, quintessenza della creatività italiana.
“L’ho realizzata per l’ormai famoso servizio fotografico di Amadeus ad opera del grande amico e talentuoso fotografo Claudio Porcarelli”, ci racconta al telefono l’architetto di Monte di Procida, al momento in un turbinio di impegni e contese interviste proprio per effetto del suo lavoro legato al Festival canoro che inizia stasera su Rai Uno.
In realtà Pietro, interior designer famoso nel mondo, ha esposto le sue creazioni nei tempi del design a livello internazionale e ha anche dato alle stampe un libro, “Lo Spirito dei Tempi“, tutto incentrato su una favolosa villa, progettata in Bulgaria 11 anni fa con 20mila mq di giardini. Eppure, da firma già affermatissima nel panorama globale, tutti ora lo cercano per la “poltrona-settanta”, che è finita in copertina sul numero speciale che il settimanale OGGI ha dedicato al Festival di Sanremo.
Cosa l’ha portato a mettere la sua “firma” su una pietra miliare come la settantesima edizione del Festival della canzone italiana? “Con Claudio Porcarelli abbiamo un rapporto che dura da più di 20 anni. Aveva usato, infatti, la mia poltrona Grace a forma di bocca per uno shooting cinematografico. Quel pezzo è tuttora nel museo di Chicago di architettura e design”, ci racconta Pietro del suo primo incontro col fotografo. “Me la ritrovai sul cartellone di Gianmarco Tognazzi e Alessandro Gassman per il film Uomini senza donne nel 1996, mentre passeggiavo per Firenze. Loro erano a corpo nudo sulla mia poltrona e io mi misi sulle tracce del fotografo”.
In tempi pre-internet la cosa si fece avvincente: “Lo trovai, gli feci un colpo di telefono e ci conoscemmo. Da allora con Claudio è venuta fuori una bella amicizia, che si interseca con i nostri desideri professionali. Io ho sempre bisogno nuovi stimoli, lui di sedute per i famosi ritratti che fa a tutte le celebrità dello spettacolo italiano. Sia in tempi in cui disegnavo per le aziende, sia da indipendente, in quest’anni ho collezionato una corposa galleria fotografica con Valeria Marini, Claudia Gerini, Sabrina Ferilli, tutte sedute sulle varie poltrone che ho disegnato”.
Di “SevenZero” colpisce l’unicità, l’appropriatezza discreta per la ricorrenza celebrativa festivaliera. Ma anche l’eleganza con cui è stata realizzata: i braccioli della poltrona sono in legno lamellare curvato, successivamente laccato poliestere lucido. La seduta è in ecopelle bianca. Tutto realizzato presso un’eccellenza campana del made in Italy, la MobilSesti di Pozzuoli, il cui claim è giustamente: “bringing wood to life”, dare vita al legno.
“Ricordo ancora il giorno di ottobre – ci racconta Pietro Del Vaglio – quando il fotografo Porcarelli mi disse: quest’anno c’è Amadeus a fare Sanremo e vorrei che tu realizzassi un qualcosa che richiami i colori Rai. Per questo i braccioli sono blu. Poi iniziammo a fare brainstorming, con varie idee musicali, le note, qualcosa che richiamasse Sanremo. Quando mi disse che era la settantesima edizione, inventai subito nella mia mente questa visione: il 7 diventa un bracciolo con tavolino, e lo zero è un portarivista”.
Da questa idea nacque il progetto che oggi tutti ammirano: “Si può dire che gliela feci al momento, e quando la vide Amadeus, con l’agente Lucio Presta, so che gli piacque tantissimo. A gennaio mi hanno invitato nello studio per scattare. E l’incontro non poteva andare meglio, ho davvero conosciuto una persona perbene. Addirittura è stato generoso nella gestualità, negli scatti si vede che mi cinge il braccio e che mette in evidenza la poltrona di cui è davvero innamorato. Infatti, penso di regalargliela appena finisce il Festival”.
Di questo esemplare di design ne esiste una sola copia “perché è talmente legata all’occasione, che dubito possa essere utilizzata per altro, ma ne siamo tutti fieri”, conclude Del Vaglio.