Dal 19 al 22 settembre, quattro intensi giorni in East London per celebrare il design con aree espositive diffuse che raccolgono 550 brand da tutto il mondo. Quest’anno, il Londn Design Festival parte con una preview Porro nella sezione I-MADE Italian manufacture art & design exhibition presso la Saatchi Gallery, l’arera espositiva glamour che apre King’s Road.
Nel mese di settembre si annuncia quindi il miglior display di ingegno italiano la mostra curata da Giulio Cappellini all’interno della Saatchi Gallery di Chelsea, interamente dedicata al design e alla manifattura italiana.
Vera celebrazione dell’innovazione e dell’artigianalità Made in Italy, I-MADE presenterà insieme alcune delle realtà più note del design italiano esponendo i loro pezzi più iconici come opere d’arte nella celebre galleria londinese.
Non potevano mancare le forme pure e le finiture vibranti che rendono immediatamente riconoscibili gli arredi di Porro, lo storico marchio del design italiano che fonde con straordinaria maestria industria e artigianato.

Il claim della partecipazione dell’azienda italiana al London Design Festival 2019 è “30 years of purity“. Ma in realtà sono 90 anni che Porro è in attività. Da inizi Novecento, la famiglia Porro realizza sistemi modulari e arredi riconoscibili per la semplicità delle geometrie e la cura di finiture e dettagli, dove la tradizione artigianale di un tempo incontra le più avanzate tecnologie produttive, dando vita a progetti di altissima qualità. Negli anni Porro ha saputo conquistarsi un ampio spazio sul mercato internazionale, con un export che incide ormai per oltre il 70% del fatturato grazie a oltre 600 punti vendita nel mondo, ma rimane ancora oggi una realtà profondamente legata al suo territorio di origine, la Brianza. La produzione Porro è infatti ancora 100% Made in Italy ed è il frutto di forti investimenti in ricerca e sviluppo. Tradizioni importanti della storia del mobile, come l’intaglio, il legno curvato, l’intarsio, che l’azienda ha saputo negli anni riportare alla luce e reinterpretare in una visione moderna e astratta, convivono con tecnologie uniche, alcune delle quali brevettate, per dare ancora più consistenza e valore all’identità del prodotto. Tra esse, il nuovo avanguardistico macchinario per la produzione di pannelli just-in-time sulla base dell’ordine del cliente, inaugurato a fine 2018 e finanziato dalla recente normativa sull’evoluzione verso l’industria 4.0, che ha comportato la riduzione gli scarti e l’eliminazione delle scorte di magazzino, in un’ottica green di sviluppo sostenibile.

Porro ha i prodotti più iconici dell’era contemporanea, disegnati nei 30 anni di art direction di Piero Lissoni. Nell’ara espositiva, il tavolo Metallico rosso antico incanta per la particolare finitura superficiale ottenuta tramite una verniciatura catalizzata ad alto spessore, e alle successive fasi di levigatura e ceratura realizzate a mano, per far emergere una vibrante colorazione, con i giochi di luci e ombre che ricordano la pittura a olio.


Come corollario dell’esposizione principale, Giulio Cappellini curerà inoltre la mostra “Take a Seat” in omaggio alle sedute che hanno plasmato la storia del design. Qui sarà esposta Ghiaccio, la poltroncina bassa e confortevole disegnata da Piero Lissoni nel 2011, addolcita da un soffice cuscino in tessuto. Ghiaccio nasce dal grande successo della sedia Neve, riprendendone i contorni: le linee arrotondate delle gambe tornite seguono la curvatura dello schienale e dei braccioli accostandosi al tracciato più regolare della seduta imbottita ideale fianco camino, per un oggetto del desiderio che offre nuovi punti di vista sul mondo.
I-MADE Italian manufacture art & design exhibition 19-22 Settembre
Saatchi Gallery King’s Rd, Duke of York’s HQ, London SW3 4RY

All’Urban Living Interiors di Great Portland Street, Slow Stone mette in mostra la collezione Nommos. Il nome richiama gli spiriti antropomorfi venerati dal popolo Dogon del Mali. Il nome Nommos è quindi un omaggio a queste creature mitologiche che, come la tartaruga, sono caratterizzate dal doppio legame con la terra e l’acqua. Si tratta di una scultura che può essere utilizzata come tavolo o come elemento decorativo seguendo l’immaginazione di chi la possiede, come una vera opera d’arte.
ALPI al London Design Festival con l’installazione “Disco Carbonara” di Martino Gamper al Coal Drops Yard in zona King’s Cross, un’area in fervente rinnovamento.
Dopo la recente collaborazione per il FuoriSalone 2019, ALPI e il designer Martino Gamper tornano a lavorare insieme in occasione del London Design Festival, tra i principali appuntamenti internazionali nel mondo del design.
L’azienda, leader nella produzione di superfici decorative in legno composto, contribuisce infatti alla realizzazione dell’esclusiva installazione site-specific “Disco Carbonara” progettata da Gamper, in esposizione dal 14 al 22 settembre 2019 a King’s Cross. Il nuovo quartiere creativo londinese sarà, per la prima volta quest’anno, un Design District del Festival, entrando a fare parte degli indirizzi più interessanti a Londra per il design e l’architettura.

“Disco Carbonara” è stata concepita da Gamper come una giocosa porta di accesso temporanea al nuovo polo commerciale Coal Drops Yard.
Per questo progetto, il designer ha espressamente scelto materiale ligneo di recupero ALPI per rivestire l’intera struttura – lunga 10 m e alta circa 8 m – composta da una finta facciata colorata che evoca in maniera del tutto inedita gli ambienti vivaci delle discoteche.Selezionando elementi di scarto, non più impiegabili nella produzione, Gamper rivela perfettamente il suo modus operandi di decostruzione e ri-contestualizzazione dell’esistente, con l’obbiettivo di restituire nuova vita e valore ad un materiale “dimenticato” ed esplorarne le straordinarie potenzialità.

Tra arte e design concettuale, l’installazione mette in scena il sottile confine tra ciò che vediamo e ciò che si nasconde dietro l’apparenza. Il progetto trae infatti ispirazione dalla leggenda del “Villaggio Potëmkin”, un villaggio fittizio in cartapesta fatto costruire dal principe Grigorij Aleksandrovič Potëmkin, nei territori conquistati in Crimea, per impressionare l’amante Caterina II di Russia durante un viaggio nel 1787.