Non solo Oscar Niemeyer. Il design brasiliano è sempre più presnete tra noi, tra la nostra cultura, nelle cose che vediamo e compriamo. Ne offre uno spunto il bell’allestimento Be Brasil, sul lato destro dell’Università Statale di Milano, luogo principe delle affollate serate del Fuorisalone. L’esposizione è stata organizzata da Apex-Brasil – Agenzia Brasiliana per la Promozione del Commercio e degli Investimenti – in partnership con Brazil S/A, la mostra rappresenta il punto riferimento per il design brasiliano all’interno della Milan Design Week
Per l’edizione 2017, al nono anno, la Rio+Design ci sono 14 creazioni firmate da progettisti rinomati e giovani talenti scelte per mostrare al pubblico internazionale l’eccellenza del design di Rio de Janeiro. Dall’arredo all’oggettistica, passando per l’illuminazione. E ancora un progetto innovativo di stampa 3D su materiale ceramico che sarà presentato dal laboratorio NEXT dell’università PUC-Rio.
L’omaggio all’amaca, un accessorio per la casa molto usato in Brasile, è il portariviste Brisa, novità dello studio Bold_a design company, di Leo Eyer. In legno “ipê”, formica e tessuto, possiede un supporto retrattile che, grazie alle maniglie, gli permette di essere spostato facilmente dentro casa.
Il secondo oggetto è la sedia Muu, creazione di Gustavo Bittencourt. La sua struttura fine ed elegante è in acciaio con finitura cromata e legno “jacarandá” di recupero; mentre la seduta in pelle incuriosisce perché sembra fluttuare nello spazio.
Lo Studio Zanini, de Zanine de Zanine, si presenterà con la poltrona Zina, prodotta da América Móveis. Il designer ispirato ai mobili in ferro progettati da suo padre, Zanine Caldas, alla metà del ‘900, abbina acciaio al carbonio, velluto e legno massiccio per elaborare un arredo con personalità, aspetto urbano ed estetica industriale.
Guto Indio da Costa, dell’Indio da Costa Design, porta la Serelepe, una sedia raffinata e dallo stile atemporale, con un profilo dinamico e sottile. Compatta, confortevole, resistente ed impilabile, si adatta ad ambienti interni o esterni, ed è disponibile in diversi colori. In polipropilene, il suo stampaggio è ad iniezione assistita con gas.
La Lattoog dei designer Leonado Lattavo e Pedro Moog, sceglie la poltrona Marapendi, fabbricata da Líder Interiores. Dalle forme fluide e dal carattere minimalista, il pezzo incorpora soluzioni pratiche e versatili. La sua struttura in alluminio è rivestita con fibre sintetiche; l’imbottitura è rimovibile. La completa un accessorio che può essere incorporato alla seduta e servire da appoggio per i piedi o fungere da tavolino.
Freddy Van Camp mostra il trio di tavolini o sgabelli (l’utente sceglie come usarli) Uni, Duni e Te, in legno massicci o di freijó, fabbricato da Elon Móveis de Design. Divertenti e funzionali, possiedono una personalità marcante grazie ai dettagli eseguiti in falegnameria tradizionale: altezze diverse, fori di identificazione nelle superficie, incastri cuneiformi.
Fernando Jaeger è rappresentato dal tavolo Tabuleiro, con una base centrale che sfugge al design convenzionale al mischiare legno chiaro con raccordi in acciaio, l’arredo ha tre versioni: rotonda, quadrata e rettangolare. Tabuleiro possiede piedi in legno massiccio di “seringueira”, che sono connessi al piano laminato in “freijó” da un’asta centrale in acciaio. Può essere usato in cucine, soggiorni, verande e perfino ambienti corporativi.
Il Fantastico Studio di Design, di Leo e Fernanda Mangiavacchi, propone la poltrona Lina, variante acciaio corten, ispirata allo stile Bauhaus, ma con un tocco brasiliano. La struttura tubolare in legno con collegamenti in metallo è avvolta da un “foglio di tela” che dà supporto alla seduta e allo schienale imbottiti. Il risultato è un mobile solido, comodo e visivamente leggero.
Ivan Rezende porta all’esposizione la sua linea di tavolini Construção che utilizza materiali impiegati nel quotidiano dalle costruzioni popolari in Brasile. La base metallica con pittura smaltata nera è combinata a superfici di appoggio che possono essere realizzate con mattone refrattario, “cobogó” in concreto (blocchi di cemento tipici dell’architettura brasiliana) o in legno massello proveniente da gestione sostenibile.
La Dialogo Design espone Freeze, di Ricardo Saint-Clair, una rilettura delle mitiche lampade da tavola con braccio flessibile, con finitura metallizzata e lampadina LED, che si distingue per la sua struttura dalle linee tortuose, ma è statica come una scultura.
La poltrona Galante è l’oggetto concepito da Eduardo Baroni che completerà la mostra. Con base in legno massiccio di “freijó”, dettagli in legno di “ipê” color tabacco e seduta imbottita in cuoio naturale invecchiato, si esprime tramite un disegno fluido che valorizza l’arte dell’artigiano e le virtù delle materie prime, catturando lo sguardo sulle sue curve. E’ contemporanea, ma con una imponenza classica.
Fino al 9 aprile anche sessanta aziende nello spazio prestigioso dell’università. Tra queste, Brunno Jahara Studio, impressionante lavoro di recupero di vetro con splendidi risultati. Gli oggetti si chiamano Gargalos, che vuol dire collo di bottiglia in portoghese e sono realizzati in partnership con l’artista del vetro Paticia Bagniewski a Brasília.