2 Giugno 2018

Radicity 2018, ecco i 6 progetti degli architetti del verde che “rigenerano” Eboli

I sei progetti di rigenerazione urbana spiegati dai sei progettisti che sono arrivati in provincia di Salerno per l'evento di green design.

2 Giugno 2018

Radicity 2018, ecco i 6 progetti degli architetti del verde che “rigenerano” Eboli

I sei progetti di rigenerazione urbana spiegati dai sei progettisti che sono arrivati in provincia di Salerno per l'evento di green design.

2 Giugno 2018

Radicity 2018, ecco i 6 progetti degli architetti del verde che “rigenerano” Eboli

I sei progetti di rigenerazione urbana spiegati dai sei progettisti che sono arrivati in provincia di Salerno per l'evento di green design.

C’è un comune della provincia di Salerno con un pregevole centro storico, Eboli, che per anni non è stato valorizzato a dovere. E sulla spinta del rinnovato interesse per il recupero urbano e le attività eco-compatibili, c’è un pool di architetti, gli animatori di Radicity, che hanno chiamato al Sud paesaggisti da tutta Italia per adottare le aree dimenticate di interesse secolare. Ecco cosa sta succedendo a Eboli, ed ecco i sei progetti che stanno prendendo forma sotto gli occhi di tutti.

Una Camicia Rossa per Eboli in fase di realizzazione: architetto Sabrina Fazio.

UNA CAMICIA ROSSA PER EBOLI

Sabrina Fazio sta realizzando con l’Azienda Agricola Caso in via Francesco La Francesca, spazio gestito dal Comitato Francesco la Francesca. L’architetto di Arese ha immaginato un’esaltazione del passato glorioso di questo piccolo spazio ebolitano. Per onorarlo si individua il segno distintivo di Giuseppe Garibaldi, della sua impresa e della nascita del Regno d’Italia: la camicia rossa garibaldina. Quindi l’idea è quella di ricreare una simbolica camicia rossa garibaldina di panno di lana che ricopra l’aiuola sovrastante la via La Francesca e un filo di lana rossa che segua gli scalini fino alla sommità della scalinata.

Valerio Cozzi è un architetto specializzato in paesaggio che lavora molto anche all’estero “in rispetto delle problematiche contemporanee su estetica, funzionalità e sostenibilità”. Qui spiega a The Way Magazine il suo progetto per Radicity 2018.

KINTSUGI MEDITERRANEO

Un architetto della provincia di Milano, Valerio Cozzi, è andato a ritroso nella storia della cittadina di Eboli e ha “adottato” in piazza Porta Dogana, con il sostegno dell’associazione Le Tavole del Borgo che se ne occuperà in segiuito, un angolo di un vecchio edificio. Si tratta della Dogana, appunto, che è al momento “ferito” e che potrebbe rinascere proprio da quelle crepe. Così come insegna la tecnica antica del Giappone che si chiama Kintsugi per la quale le cicatrici sono degne di essere evidenziate perché sono le linee che danno pregio alla storia dell’oggetto rotto. Quindi il Kintsugi Mediterraneo di  Cozzi, con la sponsorizzazione tecnica di MArio Gusaro e le piante dell’Agricola Mazzeo Floricoltura, mira a ripristinare il verde come ristoro e tamponamenti dorati su alcune parti prive di intonaco dell’edificio. Le piante usate sono esemplari di gaure e cipresso oltre che agapanti, lantane e sterlizie.

Donatello Chirico è un giovane progettista del verde nato in Puglia e operante a Bologna. Arriva ad Eboli con un progetto di convivialità urbana chaiamto Aromatiche Condivisioni.

AROMATICHE CONDIVISIONI

Donatello Chirico, a via Santa Sofia, con il supporto di Le Case del Borgantico, ha inventato le “aromatiche condivisioni”, riscuotendo già molto interesse da parte della popolazione locale mentre sta allestendo il suo angolo verde con la Ditta Quadrifoglio. Si tratta di un recupero delle antiche abitudini, da queste parti nemmeno troppo lontane nel tempo, quando ci si ritrovava nei cortili a passar del tempo assieme nei luoghi dove la coltivazione di piante aromatiche era comune. Il giovane progettista ha creato quindi sedute miste a coltivazioni di piante a disposizione del pubblico.

Occasione unica a Radicity: si percorre la strada antica di vecchie irrigazioni di campi. Questa scena dalla visita di ieri Cantieri Percorsi all’installazione di Giuseppe Baldi Vicus Deliciarum.

VICUS DELICIARUM

In un riferimento celato al mitico Hortus Deliciarum, il testo di riferimento redatto da Herrad von Landsberg nel 1100, questo progetto ambizioso dell’agronomo Giuseppe Baldi a via Barbacani, con l’associazione “Gli Amici dell’Ermice” e il sostegno delle piante di Società Agricola Vivaio Piccoli Frutti, ripropone in chiave moderna la coltivazione dell’orto antico. Il “vico delle delizie” riporta nella sua eterogeneità ortaggi, fiori da taglio, aromatiche e officinali, frutti piccoli e grandi.

L’acqua come elemento contenuto in vasche disposte a zone, darà la possibilità di irrigare a secchio le coltivazioni, anche a chi è di passaggio; sedute e piccoli carrubi a ceppaia creeranno piccoli spazi per riposare lungo il cammino: dovrà divenire un luogo, sicuramente di passaggio, ma, in poco spazio, ricreare anche una armonica quiete. Fondamentali a tal punto saranno elementi verticali e sottili, infissi nel terreno, che daranno un senso di leggerezza: tondini di acciaio arrugginito alti da 2 a 3 metri, posizionati nel terreno, creeranno leggeri setti di separazione tra gli spazi a orto, dando un ritmo e una prospettiva allo sviluppo del progetto. Questi ultimi elementi, insieme alle pietre che diventano sedute, sono un richiamo agli eventi sismici e ai conseguenti disastri sui corpi edilizi.

Ci sarà un olivo in questo largo. Simone Ottonello con Gianfranco Fumo hanno ideato uno spazio di ricreazione urbana.

CONNESSIONE

L’architetto Simone Ottonello con l’architetto Gianfranco Fumo a vico III Rua, con l’adozione del progetto da parte di Cantina Segreta hanno elaborato un progetto che si chiama “connessione” ed è sostanzialmente una casa, la casa dei cittadini, la Casa di Eboli.

Una forma archetipica che rappresenta il nucleo base di un aggregato sociale, celebra la famiglia che è il cuore della società, rappresenta l’intimità e la sicurezza; ed i cittadini hanno bisogno di “sentirsi a casa” e di prendersi cura degli spazi pubblici come se fossero privati, appropriandosi dei luoghi e usandoli con lo stesso rispetto che si ha per la propria abitazione. E nel cuore della casa, che è il cuore della città, viene collocato un albero: la casa diventa allora quel recinto dove proteggere i propri cari, i propri valori e tornare a quell’equilibrio di sana convivenza con la Natura che a volte sembra un ricordo lontano. È quindi la Casa dell’Albero (simbolo in molte culture del collegamento tra la terra e il divino), il luogo dove distrattamente riposarsi o dove contemplare ed entrare in sintonia con la natura. Alberico Mogavero con Vivai Cafaro si occuperà della realizzazione, Cantina Segreta della manutenzione successiva.

 

LE PIANTE SONO BRUTTE BESTIE

Gerardo Sassano, architetto dello studio potentino Volumezero ha fortemente voluto questo nome un po’ spiazzante per la sua installazione a via Giacomo Leopardi. Con l’affidamento all’associazione “I Briganti dell’Ermice” e le piante a cura della cooperativa sociale New Ecology Service, si è rifatto alla forza della natura che si impossessa di spazi che l’uomo lascia. Il progetto mira a riconnettere visivamente e fisicamente le due parti della città rendendo più piacevole da percorrere la scalinata che le unisce. Sull’imponente muro in cemento armato verrà adagiata una struttura leggera in listelli di legno che diventerà, nel tempo, il supporto per un giardino rampicante che renderà morbida e più amichevole l’austera presenza del cemento. La struttura in legno si ispira apertamente ai pergolati in legno di castagno che tradizionalmente vengono utilizzati nel salernitano per proteggere gli alberi di limoni dal freddo e dalle gelate notturne. Mentre sul terrazzo più basso, ben visibile dall’alto, il disegno del giardino evocherà gli appezzamenti di terreno dei campi coltivati, alternando aree pacciamate con ghiaia ad aree con piante e pacciamatura in corteccia di pino. Il paesaggio ricreato rimanda ad elementi e colori che sono tipici del contesto e richiamano alla memoria l’importante vocazione agricola che caratterizza e che ha caratterizzato storicamente la città di Eboli.

Uno dei lavori di Paola Tassetti, l’artista grafica che ha ideato l’immagine di Radicity edizione 2018.

Anche l’immagine grafica di The heart of Eboli per Radicity 2018 è frutto dell’impegno di una vera artista legata alla natura. Si tratta infatti di Paola Tassetti, che dopo aver fatto esperienza a Londra e in Giappone, si è dedicata alla ricerca estetica dei simbolismi della natura

Ad Affiancare tutti i progettisti, altrettanti vivaisti locali quali Azienda Agricola Caso, Agricola Mazzeo Floricoltura, Ditta Quadrifoglio, Società Agricola, Vivaio Piccoli frutti, Azienda Agricola Cafaro, Coop Soc New Ecology Service

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