7 Dicembre 2016

The Pop Will Eat Himself, parola di Massimo Giacon

Sono 20 sculture irriverenti e fantasiose. Che sono vendute nei migliori designer shop del mondo. In edizione limitata le crea l'artista di Padova.

7 Dicembre 2016

The Pop Will Eat Himself, parola di Massimo Giacon

Sono 20 sculture irriverenti e fantasiose. Che sono vendute nei migliori designer shop del mondo. In edizione limitata le crea l'artista di Padova.

7 Dicembre 2016

The Pop Will Eat Himself, parola di Massimo Giacon

Sono 20 sculture irriverenti e fantasiose. Che sono vendute nei migliori designer shop del mondo. In edizione limitata le crea l'artista di Padova.

Le ceramiche artistiche di Massimo Giacon sembrano un’intera famiglia di colorati, mostruosi e grotteschi personaggi. Come Love-Carrot che è in questa pagina, che fa parte di una serie prodotta per Superego Editions in edizione limitata. L’artista ha come delle visioni fantastiche e le riporta ai ceramisti di sua fiducia. “All’inizio volevano farmi cosa gradita facendomi vedere le pennellate di colore sul prodotto – dice sorridendo – ma era proprio quello che non volevo. Devono assomigliare più alla plastica le mie sculture. Ma si devono vedere che son fatte a mano“.

massimo giacon the pop will eat himselfE per i colori? “Bisogna stare attenti alle temperature, e le laccature in metallo vengono apposte dopo proprio per non intaccare il risultato finale. Le giunture delle sculture, che sono concave altrimenti peserebbero tanto, sono mascherate dalla smaltata finale“.

Le sue creazioni sono riunite nella mostra The Pop will eat himself già viste e fotografatissime in una mostra al Triennale Design Café nel 2006.

Oggi i personaggi “sbagliati” di Giacon, a differenza di quelli che popolano l’universo di Toy Story a cui vagamente si ispirano, fanno ancora più scalpore. Perché sono prodotti del disagio e della critica a quello che ci sta intorno. Sono tutti rappresentati con espressioni di reazioni dure, vivono un’esistenza infelice, deturpati.

Il titolo stesso della mostra è un “errore”: “La traduzione suona così: Il pop mangerà se stesso. Se consideriamo il pop come a un’entità astratta it è la forma grammaticalmente corretta, ma se pensiamo al pop come a una sorta di divinità pagana moderna, him è il suffisso perfetto“, dice convinto Giacon.

Le ceramiche di Giacon hanno nomi parlanti  che stupiscono: “Dodo”, “Conigliesco”, “In bocca al lupo”, “Fine della storia”. Lontane dal creare repulsione, queste statue sono irresistibilmente alla ricera di una casa da invadere, nonostante non evochino la perfezione degli oggetti di decoro a cui siamo abituati.

Massimo Giacon (1961, Padova), già fumettista, illustratore, designer, artista e musicista (ha lavorato anche per Alessi e Artemide), le ha presentate allo shop 10, Corso Como di Milano sottolineando che la loro matrice plasticosa a effetto è fatta apposta per renderle perfettamente replicabili. Basta cercarle o ordinarle dal suo sito (qui). Arriveranno in un mese dall’ordine.

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Christian D'Antonio

Christian D'Antonio

Figlio degli anni 70, colonna del newsfeed di The Way, nasce come giornalista economico, poi prestato alla musica e infine convertito al racconto del lifestyle dei giorni nostri. Ossessionato dal tempo e dall’essere in accordo con quello che vive, cerca il buono in tutto e curiosa ovunque per riportarlo. Meridionale italiano col Nord Europa nel cuore, vive il contrappunto geografico con serenità e ironia. Moda, arte e spettacoli tv anni 80 compongono il suo brunch preferito.
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