Marc Didou. Pars Oculi
a cura di Philippe Daverio, Elena Maria Gregori Daverio e Marco Teseo
19 – 25 gennaio 2017
La mostra “Marc Didou. Pars Oculi”, a cura di Philippe Daverio, Elena Maria Gregori Daverio e Marco Teseo, inaugura il ricco calendario di eventi previsti nel corso del 2017 presso la Biblioteca del Daverio.
In esposizione dal 19 al 25 gennaio sarà infatti possibile ammirare le straordinarie opere di Marc Didou, artista francese, che da anni lavora sull’anamorfosi, sulle illusioni ottiche, sui giochi di luce e di prospettiva.
Con un corpus di oltre 20 sculture, accompagnate da disegni e bozzetti, i suoi lavori uniscono il concettuale al figurativo, l’antico al moderno, offrendo allo spettatore la possibilità di interrogarsi sull’essere e l’apparire, sul reale e sul virtuale. Proprio attraverso distorsioni anamorfiche, infatti, i soggetti vengono parzialmente celati e ne è possibile il riconoscimento solo guardando la rappresentazione da una posizione precisa.
La ricerca di Marc Didou è molto innovativa, orientata all’utilizzo di nuove tecnologie, attenta al processo di decostruzione – soprattutto del corpo umano – e unisce alle potenzialità espressive della scultura, quelle del linguaggio scientifico e nello specifico della tomografia a risonanza magnetica (RMT). Si crea di conseguenza un dialogo tra i materiali, quali ferro, bronzo, marmo, legno e imaging radiologico o dati informatici che divengono parte integrante per la realizzazione delle opere, estremamente bilanciate e armoniche.
Molto significativo è l’intervento sulla mostra di Philippe Daverio: “Pars oculi. L’occhio vuole la sua parte. Questo lo sanno tutti ma Marc Didou lo sa più degli altri, il suo occhio non serve solo a guardare ma serve ad utilizzare l’intelligenza per vedere. Ed è così diventato pacifico per lui riscoprire quella tecnica curiosa che generò la curiosità dei curiosi: l’anamorfico. Ne andavano ghiotti gli umanisti cinquecenteschi che avevano deciso di superare la prospettiva puntuale del Brunelleschi e il bifocalismo intuitivo di Leonardo, era nata allora la passione per i corpi ottici trasparenti o riflettenti che consentivano di ricomporre con il senso fisico della terza dimensione l’immagine piatta.
Una rivoluzione. Hans Holbein ne diede un esempio straordinario con il suo dipinto degli ambasciatori del 1533 dove questi uomini coltissimi s’appoggiano ad uno scaffale che raccoglie strumenti tecnici geofisici e musicali, secondo la miglior tradizione scolastica del quadrivio cioè l’aritmetica la geometria l’astronomia e la musica.
Marc Didou ripercorre oggi una strada analoga e la rinnova. Corre all’opposto di Holbein: all’aritmetica sostituisce il computer, alla geometria la restituzione plastica dell’immagine che si fa oggetto. Il tutto porta in un’armonia musicale che sembra aprire la mente alle dimensioni del cosmo. E l’artifizio diventa opera. E il guardare diventa vedere. E il vedere diventa sorpresa. E la sorpresa apre la mente alle magie della fantasia”.
Al termine della mostra alla Biblioteca del Daverio, si potranno vedere o chiedere informazioni sui lavori esposti presso Teseo Arte, galleria di riferimento dell’artista a Milano.
Inaugurazione giovedì 19 gennaio, ore 18
saranno presenti: l’artista Marc Didou e i curatori
Coordinate mostra
Titolo Marc Didou. Pars Oculi
A cura di Philippe Daverio, Elena Maria Gregori Daverio e Marco Teseo
Sede Biblioteca del Daverio – Piazza Bertarelli 4, Milano
Date 19 – 25 gennaio 2017
Inaugurazione giovedì 19 gennaio, ore 18
Orari aperto tutti i giorni dalle 12.30 alle 19
Info pubblico 02 91092271 – 338 2823376 – info@teseoarte.com