Teatro, musica, costume sono le parole chiave della performance messa in scena da Rossano Giuppa sulle passerelle d’Altaroma. E’ la prima volta che mi trovo a raccontare una performance di moda dal punto di vista del regista ma ritengo sia l’unica maniera per riuscire a trasmettervi le emozioni provate.
In scena una rivisitazione dell’ultima opera diย Annibale Ruccello ” Anna Cappelli”, interpretata da una passionale e coinvolgenteย Bianca Nappi.
Entrano in scena 6 figure, una maschile e cinque femminili, che indossano candide camicie scultura, di popeline bianco, progettate dallo stilista Italo Marseglia conย ย sproporzioni tra colli e maniche esagerati su busti puliti,ย un collo da bowling esagerato nella camicia della protagonista eย pantaloniย a-gender.ย ย Sono i dettagli a rivelarci un’ambientazioneย anni ’70 cosรฌ come lo stile delle foto proiettate sullo sfondo.
Col procedere del monologo capiamo che Anna si innamora di Tonino, l’uomo in scena, col quale inizierร una convivenza. Ma le sue psicosi, le sue paranoie, i suoi fantasmi soffocheranno l’uomo, che metterร Anna di fronte ad una cruda realtร .
Cercando di seguire le psicosi di Anna, il designer veste “i fantasmi” della protagonista, indossatrici ed indossatore,ย giocando con la contaminazione di un perverso scenario sado-maso che imbriglia le figure in scena al di sopra delle immacolate camicie con imbracature fatte di nastri di gros-grain neri. Non a caso le indossatrici, che rappresentanoย gli stati d’animo di Anna,ย i legami da annodare e da sciogliere,ย imbrigliati in camicie di forza,ย si legano ed annodano nei nastri neri e legano ed annodano il protagonista.
Tra un monologo e l’altro, il regista ha inserito brani dei Baustelle, che nella musica e nelle parole, perfettamente si sposano all’interagire dei “fantasmi” con i pensieri della protagonista.
Un emozionante colto sipario tra le numerose sfilate presentate.