Prima c’erano stati i Joy Division e i New Order, simbolo della generazione tra gli anni 70 e gli 80. Ora i Sex Pistols che ispirano le calzature Dr. Martens, le mitiche scarpe caratterizzate da una particolare foggia e da una suola con cuscinetto d’aria sviluppata da un medico tedesco, il dottor Klaus Maertens, come scarpa ortopedica in seguito a un incidente a un piede, durante la Seconda guerra mondiale.
I Sex Pistols invece sono un gruppo punk inglese esemplificativo di tutta la ribellione e creatività street style di cui i giovani britannici sono stati sempre capaci. Dalla rivolta all’establishmente che promuovevano nel 1976, alla considerazione a icone nazionali, quando l’anno scorso la casa dove viveno a Denmark Street a Londra è stata proclamata monumento nazionale.
Ora questi due simboli della cultura popolare inglese si ritrovano nella collezione di scarpe e indumenti dedicata alla band annunciata questo mese.
Il gruppo di calzature è riuscito a beneficiare dello status di culto che gli stivali e le scarpe hanno guadagnato nel corso degli anni, da quando il chitarrista di Who Pete Townshend ha iniziato a indossare Docs negli anni ’60.
L’80% delle vendite viene realizzato all’esterno del Regno Unito, il principale business è in America. Un dettaglio particolare, visto che il marchio è cresiuto del 20% in vendite l’anno scorso. Sintomo che non sempre i simboli poolari sono “profeta in patria”.
Il quartier generale delle Dr Martens si è recentemente trasferito nel centro di Londra dal Northamptonshire, il tradizionale cuore dell’industria calzaturiera britannica. E in particolar modo nel distretto underground di Camden Town, la mecca per le giovani fashioniste desiderose di sperimentare la vera controcultura di Londra.
Sostenuto dalla potente società di private equity Permira, ora la società è guidata dall’amministratore delegato Kenny Wilson, un veterano del produttore di jeans Levi’s e dal gruppo di accessori iconici Kath Kidston, che conosce come rilanciare i marchi globali, in particolare sui mercati asiatici. Quindi il mondo è avvertito: nè in musica, nè nella moda il punk nnon è finito ancora.