Il know-how dello Ied colpisce ancora a Firenze. Tessuti altamente innovativi, materie prime riciclate, scarti tradotti in filati e componenti unici: le tematiche ambientali irrompono a Pitti Immagine 94 grazie a EcoEgo, collezione firmata Istituto Europeo di Design e ospitata dal 12 al 17 giugno a Palazzo Davanzati – Museo della Casa Fiorentina Antica.

Nell’occasione, accanto ai 10 look curati dai giovani fashion designer delle otto sedi dell’Istituto Europeo di Design di Milano, Roma, Torino, Firenze, Cagliari, Venezia, Como e Barcellona, sono esposti 8 outfit della capsule Colorful montains realizzata da Tiziano Guardini, designer green cui sono cari i temi della moda sostenibile, vincitore del premio Franca Sozzani GCC Award for Best Emerging Designer, part of The Green Carpet Fashion Awards – Italia. Il contest internazionale è promosso dalla Camera della Moda di Milano in collaborazione con Eco-Age diretto da Livia Firth, personaggio attivo per sostenere il concetto di moda sostenibile
EcoEgo si sviluppa interamente al primo piano di Palazzo Davanzati, tra le monumentali sale dell’abitazione trecentesca, attraverso la Sala Madornale, la Sala dei Pappagalli, detta così per la fantasia degli arazzi disposti lungo le pareti, lo Studiolo e la Sala dei Pavoni, interamente affrescata. Proprio Livia Firth e Tiziano Guardini hanno ispirato gli studenti IED, guidandoli nell’elaborazione della capsule collection con la supervisione della docente Sabrina Fichi.
Il progetto ha avuto inizio a gennaio, in concomitanza con la scorsa edizione di Pitti Immagine, con un inspirational brief e una settimana di incontri dedicati alla moda sostenibile in collaborazione anche con molte aziende del made in Italy, selezionate per i processi produttivi attenti all’ambiente, tra cui Ecoalf, Thermore, Isko, Texmoda, Lampa, Orange Fiber, Essent’ial, Showmates/Idee Partners, Arti 21, Vegea, Nemanti, Fulgar, Santoni, Spazio 2.0 ed Ecopell 2000. Brand che hanno fornito tessuti, materie prime e know how necessari alla realizzazione dei prototipi esposti.
Tiziano Guardini ha supervisionato i lavori dei 40 studenti coinvolti aiutandoli a scegliere ed utilizzare tessuti sostenibili e riciclati seguendo la sua filosofia che rimanda alla favola del colibrì, a lui tanto cara per cui “anche la creazione di un abito deve essere come la goccia portata dal colibrì per spegnere l’incendio della foresta”, come ad intendere che con ogni piccolo gesto possiamo contribuire a salvaguardare il mondo che ci circonda.
I progetti in esposizione sono le capsule: Uprising, intitolata allo scarto che si “eleva” a oggetto d’arte e di moda, Too much essential, ispirata al contrasto tra accumulo ed essenzialità del prodotto, Hybrid, che rappresenta la fusione tra qualità sartoriale e innovazione di forme e materiali sostenibili, e Symbiosis, che mixa plastiche diverse fondendole in un unico corpo scultoreo, meritando una menzione speciale.