Quanta cura e soprattutto amore per la moda ci hanno messo Valentino e Giuseppe, i due creativi che sono dietro il nuovo marchio “Filardo Milano”. Per chi lavora nel settore non sono facce nuove: Valentino Odorico è giornalista e fashion stylist attivo tra Milano e la Svizzera; Giuseppe Improta è “il modello imprenditore” come da noi predetto qui.
Assieme hanno creato una capsule collection che abbatte le differenze di genere e soprattutto riprende con garbo ed eleganza la tradizione della sartoria italiana. Se lo possono permettere perché di competenze ne hanno: uno di capi ne ha parlato per lavoro, l’altro gli abiti li ha indossati a bizzeffe. E lo fanno anche per amore di quel certo gusto fashion che si è perduto, la ricerca dei tessuti.
“Siamo andati ovunque per trovare questo velluto che io ipotizzavo fosse usato in un film di Totò e Peppino – mi dice Giuseppe Improta mostrandomi un delizioso completo di velluto dal taglio rigoroso maschile – e tutte le cose che vedi nella collection sono nate così, in seguito a lunghe ricerche”.
Filardo, che è il cognome della nonna calabrese di Improta, debutta nel settore moda con la capsule collection Autunno/Inverno 2018/2019 uomo e donna.
Grazie alle due linee di sviluppo la casa moda si posiziona in due segmenti specifici: luxury con la linea “Sartorial” e prêt-à-porter con la linea “Collection”, quest’ultima presentata in concomitanza alla settimana della moda di Milano presso lo showroom “Filippo Gabriele” in Montenapoleone 21.
Filardo Milano si rivolge ad un pubblico giovane, amante dell’eleganza, dello stile casual ma rielaborato in chiave contemporanea e metropolitana. Una moda portabile che guarda a lui e a lei che si ritrovano nell’armadio lo stesso pattern su cappotti fascianti tagliati in maniera diversa. I dettagli caratterizzanti per lui e per lei: velluto e pizzo. Su tutto regna una dimensione di adattabilità e glamour, la ricercatezza dei marchi esclusivi lontani dalla serialità sta tutta in questa attitudine.
Colori, tessuti e modelli sono pensati per essere tutti abbinabili tra loro, questa un’altra caratteristica inedita di Filardo. Il nome vuole anche giocare con un ipotetico nuovo termine che racchiude l’idea del filo e dell’azione del tessere. La passione per i vestiti della festa, delle cerimonie e anche quelli dei momenti tradizionali del piccolo borgo, riportano a colori e disegni che Improta e Odorico riconducono a suggestioni calabresi. Nello specifico, si ispirano a geometrie che hanno visto nelle piazze di Arena. Infatti le texture e le geometrie ricordano i disegni della pavimentazione della piazza e i vicoli del paese; le stampe riprendono i tipici colori dei fiori dei giardini.