L72, il progetto del designer inglese Lee Wood, da oltre un decennio a Milano, continua nella sua giovane percorso di sperimentazione. Il pupillo di Donatella Versace, che nel 2015 è stato uno dei finalisti di Who is on Next?, per la primavera/estate 2017 a Milano Moda Donna ha presentato una collezione di abiti semplici (cotone, seta e viscosa) a rappresentare una vita caotica.
L’ha fatto prendendo spunto dalla parola amerinda Hopi Kouaanisqatsi che vuol dire “vita in tumulto”, un concetto già sperimentato dal registra Godfrey Reggio nel 1982, quello a cui Jonas Akerlund nel 1998 aveva fatto riferimento per il celebre video di Madonna Ray Of Light.
Tutto questo per dire che L72 oggi è uno dei brand che più stringono contatti con la cultura popolare globale e ne tirano fuori delle innovazioni che sanno anche di metafora. Sembra che la creatività di Lee Wood, nonostante il suo recente impegno come direttore creativo di Bikkembergs, sia amplificata. Gli stampati che simulano trame di tessuto (realtà contro virtualità), i logo che si rifanno alla Nasa o all’esercito, applicazioni di toppe tecnologiche e iniezioni di stampe micro, condiscono il denim bianco e nero che ha fermo contatto col mondo del lavoro della nostra quotidianità.
Poi c’è la collaborazione con l’artista napoletano Roberto Amoroso (collezionato dall’amico di Andy Warhol Ernesto Esposito) che svela ancora idee-ponte tra passato e presente. Amoroso per Lee Wood si è andato a ripescare le campagne pubblicitarie italiane degli anni 50 e ha studiato i segnali di pericolo degli aerei “per sviluppare una visione modulare di un caos di stimoli visivi che accompagnano i nostri giorni“. Una miscela di input che sta a voi scovare nei messaggi di questi abiti della collezione. Che degli anni 50 eredita pure la passione per le gonne larghe.
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