Una fashion designer olandese celebrata con una mostra in un prestigioso museo parigino. Non capita spesso che la capitale della moda francese si accorga della supremazia altrui: ma per Iris van Herpen, 39 anni, riconosciuta come una delle menti più avveniristiche del business moda, il Musée des Arts décoratifs ha messo in piedi una mostra memorabile con il generoso supporto di Lizzie e Jonathan Tisch, Lauren Amos, Jordan Roth, da Friends of the Musée des Arts Décoratifs, GRoW @ Annenberg, in particolare da Regina e Gregory Annenberg Weingarten, Hans Boodt Mannequins e con il sostegno dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi.
L’utlima collezione vista pubblicamente lo scorso luglio alla Settimana dell’Haute Couture di Parigi è addirittura ispirata all’architettura acquatica e alle innovazioni bioniche, con ispirazione dal futuro delle città galleggianti. “Iris van Herpen. Sculpting the Senses”, questo il titolo della mostra parigine, rende omaggio proprio all’aspetto visionario della sua opera, all’uso pionieristico delle nuove tecnologie nella sua disciplina. Iris van Herpen trasgredisce gli standard di abbigliamento convenzionali, aperta sia al know-how tradizionale che a quello lungimirante.
Passando dal micro al macro, la mostra mette in discussione il posto del corpo nello spazio, il suo rapporto con l’abbigliamento e il suo ambiente, il suo futuro in un mondo in rapido cambiamento. Una selezione di oltre 100 pezzi di haute couture creati dalla stilista interagiscono con opere d’arte contemporanea, come quelle di Philip Beesley, Collectif Mé, Wim Delvoye, Rogan Brown, Kate MccGwire, Damien Jalet, Kohei Nawa, Casey Curran, Jacques Rougerie, così come creazioni di design di Neri Oxman, Ren Ri, Ferruccio Laviani e Tomáš Libertíny, e pezzi di scienze naturali come coralli o fossili che creano una risonanza unica con pezzi storici. La mostra è presentata nelle Christine & Stephen A. Schwarzman Fashion Galleries.