9 Gennaio 2017

Quando la moda è volgare? Ve lo spiega il Barbican

Il più grande polo culturale europeo dedica una mostra a 500 anni di “passi falsi”. Tutti i fashion crimes della storia.

9 Gennaio 2017

Quando la moda è volgare? Ve lo spiega il Barbican

Il più grande polo culturale europeo dedica una mostra a 500 anni di “passi falsi”. Tutti i fashion crimes della storia.

9 Gennaio 2017

Quando la moda è volgare? Ve lo spiega il Barbican

Il più grande polo culturale europeo dedica una mostra a 500 anni di “passi falsi”. Tutti i fashion crimes della storia.

A The Vulgar: Fashion Redifined del Barbican Centre di Londra ci sono anche gli italiani. Lo diciamo subito come se fosse un mea culpa collettivo, perché, diciamocelo, a volte la moda ci propone l’improponibile. Un po’ per gusto filologico, un po’ per attrazione fatale nei confronti della spettacolarizzazione dell’immagine dell’impossibile, al Barbican Centre, il più grande polo culturale d’Europa, nell’art gallery, con molta fanfara hanno allestito una mostra che ruota attorno al fasino del volgare, con 120 oggetti (abiti è troppo) che arrivano da collezioni di tutti i tipi. Costumi storici degli ultimi 500 anni, pezzi di defilé moderni, designer contemporanei, tutto quello che suscita reazioni dure e sconcertanti si trova qui.

Un ventaglio del 1700.
Un ventaglio del 1700.

Le foto prese dal catalogo della mostra parlano da sole. Anche quando gli agiati erano pochissimi in Europa nel 1700, gli eccessi abbondavano. Ma erano per una ristretta cerchia, non certo in mostra per essere ammirati o in passerella per essere replicati.

Il termine stesso della mostra (“vulgar”) vale un’attenta analisi, perché a Londra si sono mossi non solo allestitori (Judith Clark) ma anche psicoanalisti (Adam Phillips). Si capisce in questo percorso storico cosa è passato dall’essere volgare a iconico per molti stilisti.E quali sono stati i fashion crimes più memorabili della storia moderna.

Quello che mette però davvero in risalto l’allestimento è che ciò che negli anni sembra espressione libera dello stile può successivamente volgere al volgare. E viceversa. Ed è anche un “attenti” per quei fenomeni estetici che sviluppano momentanei appetiti stravaganti e che dopo poco non esiteremo a voler cancellare persino dalla memoria.

Tra i coinvolti gli italiani (Prada, Moschino), ma anche gli esponenti della scuola di Anversa celebrata negli anni 80, la nouvelle vague nel vogue francese, i grandi alfieri dello stile britannico.

Ecco l’elenco dei brand, che anche per un attimo, sono rientrati nel vulgar secondo il Barbican:

the vulgar fashion (3)
Moschino è tra i brand italiani esposti al Barbican di Londra.

Walter van Beirendonck, Manolo Blahnik, Chloé, André Courrèges, Christian Dior, Erdem, John Galliano, Jean Paul Gaultier, Rudi Gernreich, Nicolas Ghesquiére, Madame Grès, Pam Hogg, Marc Jacobs, Charles James, Stephen Jones, Christian Lacroix, Karl Lagerfeld, Jeanne Lanvin, Malcolm McLaren, Maison Margiela, Miu Miu, Moschino, Paul Poiret, Miuccia Prada, Zandra Rhodes, Jeremy Scott, Elsa Schiaparelli, Raf Simmons, Jun Takahashi, Philip Treacy, UNDERCOVER, Viktor & Rolf, Louis Vuitton, Vivienne Westwood, Marco Zanini.

The Vulgar: Fashion Redefined
Barbican Art Gallery, London, UK

Silk St, London EC2Y 8DS, UK
fino al 5 febbraio 2017

Per info qui

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Christian D'Antonio

Christian D'Antonio

Figlio degli anni 70, colonna del newsfeed di The Way, nasce come giornalista economico, poi prestato alla musica e infine convertito al racconto del lifestyle dei giorni nostri. Ossessionato dal tempo e dall’essere in accordo con quello che vive, cerca il buono in tutto e curiosa ovunque per riportarlo. Meridionale italiano col Nord Europa nel cuore, vive il contrappunto geografico con serenità e ironia. Moda, arte e spettacoli tv anni 80 compongono il suo brunch preferito.
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