Per l’autunno/inverno 202021 Tiziano Guardini ha escogitato una narrazione trasformata in collezione di abiti, che è un collegamento tra uomo e natura. L’artista Kiki Smith che ha ispirato in qualità di musa lo stilista, è famosa per aver rappresentato sempre storie primordiali di donne, la sessualità e la rinascita. E questa atmosfera si riflette nei capi realizzati in tessuti riercati e di alta qualità, il check di Lanificio Cerruti con i materiali rigenerati di Tex Moda e il nylon di recupero Econyl di Aquafil. Questo è realizzato completamente usando le reti da pesca che diventano piumini.
Tessitura Luigi Bevilacqua e Confartigianato Imprese Veneto completano il parco di collaborazioni. Lo stilista ha permesso uno sviluppo di ricerca sostenibile, come con Vegea, azienda che realizza tessuti dagli scarti della produzione vinicola e di olii. I capispalla sono a tutti gli effetti “vegani”.
Anche gli animali fantastici sui gioielli Swarovski sono fatti di upcycled crystal, con la base stampata in 3D in materiale biobased per merito dell’artista Luigi Ciuffreda e il tecnico Alice Barki.
I goielli a forma di Gargoyle che vedete in queste foto sono realizzati dal designer salentino Gianni De Benedittis di Futuro Remoto (in foto d’apertura con Guardini).
Tutto si legge con una sola domanda, e una risposta, che è un po’ l’elmblema della moda del nuovo decennio: “Who Made My Clothes”. Non è più una curiosità, ma un dovere sapere.
Per il servizio foto di Christian D’Antonio all’evento Be Light a Milano presso il Kartell Store si ringrazia: adidas per le calzature, Bonaveri per i manichini BPlast verniciato Ecoryl.