Ci sono quegli abiti fatti per shoccare anche alla sfilata dell’Accademia del Lusso a Milano. Ma non ci siamo fatti trarre in inganno: l’istituto di alta formazione per la moda e il design quest’anno ha portato in passerella alle Fonderie Napoleoniche un mix di stili e tendenze degne dei migliori designer affermati. A crearlo sono stati i 28 stilisti provenienti dalle sedi della scuola (Roma, Milano, Palermo e Belgrado) che hanno saputo reinterpretare a modo loro le tendenze e le arti che compongono oggi il modo di fare moda.
L’art director Barbara L.G. Sordi dice: “Ho voluto che i ragazzi fossero liberi di creare mettendo alla prova loro stessi e il loro senso estetico, il collante di tutte le creazioni è il duplice mood ispirazionale che influito anche nella scelta delle palette cromatiche e nei materiali di ricerca”.
Perché questi abiti possano essere frutto del loro tempo, senza tradire la gloriosa traiettoria che il made in Italy ha tracciato finora, bisogna guardare il concetto e il mood. Ci sono il design e la multifunzionalità (molte maniche che fasciano le donne diventano altra cosa) e c’è un occhio alle de-stagionalizzazione delle collezioni.
Ma le linee semplici e la sabbia con l’oro antico fanno omaggio al trend della naturalezza e alla ricerca del lusso duraturo. Infatti la maggioranza delle proposte viste nel corposo fashion show erano portabilissime senza cadere nel gusto del momento.
Parterre delle grandi occasioni per la prima sfilata che annuncia la nuova fashion week milanese. Presenti anche Jo Squillo e i reporter di MicroMedia Fashion che dalla Cina sono arrivati a Milano per raccontare la ritrovata effervescenza della città ai concittadini. Unica e duratura, la moda degli allievi dell’Accademia del Lusso. Abbiamo visto il lavoro dei 28 fashion designer dele sedi della scuola di Milano, Roma, Palermo e Belgrado. Un mix di ricerca e passione per i dettagli.
Ci sono quegli abiti fatti per shockare anche alla sfilata dell’Accademia del Lusso a Milano. Ma non ci siamo fatti trarre in inganno: l’istituto di alta formazione per la moda e il design quest’anno ha portato in passerella alle Fonderie Napoleoniche un mix di stili e tendenze degne dei migliori designer affermati. A crearlo sono stati i 28 stilisti provenienti dalle sedi della scuola (Roma, Milano, Palermo e Belgrado) che hanno saputo reinterpretare a modo loro le tendenze e le arti che compongono oggi il modo di fare moda.
Perché questi abiti possano essere frutto del loro tempo, senza tradire la gloriosa traiettoria che il made in Italy ha tracciato finora, bisogna guardare il concetto e il mood. Ci sono il design e la multifunzionalità (molte maniche che fasciano le donne diventano altra cosa) e c’è un occhio alle de-stagionalizzazione delle collezioni.
Ma le linee semplici e la sabbia con l’oro antico fanno omaggio al trend della naturalezza e alla ricerca del lusso duraturo. Infatti la maggioranza delle proposte viste nel corposo fashion show erano portabilissime senza cadere nel gusto del momento.
Parterre delle grandi occasioni per la prima sfilata che annuncia la nuova fashion week milanese. Presenti anche Jo Squillo e i reporter di MicroMedia Fashion che dalla Cina sono arrivati a Milano per raccontare la ritrovata effervescenza della città ai concittadini.