Frantoio Bonamini è uno degli esempi simbolo di unione tra storia ed evoluzione. In questo angolo dell’est Veronese, dove la semplicità e i sapori hanno lunghe tradizioni genuine, una famiglia di imprenditori (Giancarlo e Sabrina Bonamini) conducono le attività dello storico frantoio (località San Giustina, Illasi) nella vallata d’Illasi.
Sessant’anni di storia e innovazione, con 5.200 olivi coltivati su 21 ettari, raggiungendo una produzione di 270.000 bottiglie l’anno, distribuite in Italia e all’estero. Ora che il marchio si fa strada nella GDO locale è anche più agevole reperire questa bontà, nel solco della tradizione oleifera di queste zone, che si presume abbiano ospitato oliveti sin da prima della colonizzazione romana.
La produzione degli oli extravergine d’oliva D.O.P., biologico e gli esclusivi Santa Giustina e San Felice, così come i prodotti correlati come gli aromatizzati, i sott’oli e la linea dedicata alla cosmesi, trovano tra le colline che si affacciano sulle vallate della Val d’Illasi, uno dei distretti più importanti a livello nazionale per quanto riguarda la produzione olearia.
VIAGGIO – Recentemente l’azienda ha fondato il Museo dell’olio, dove si racconta la storia della raccolta e produzione attraverso un percorso emozionale. Qui si ammirano i macchinari antichi che servono alla produzione: la pressa a leva, la macina, il torchio a vite. Una realtà che è rimasta invariata nel tempo mentre nello shop è possibile trovare le varietà di prodotti che la tecnologia moderna permette di ottenere. La fantasia delle sfumature degli oli aromatizzati naturalmente, i sott’olii vegetali e i pesti e paté. E c’è anche un’esclusiva linea di bellezza all’olio Bonamini, una preziosa ricetta cosmetica che offre ristoro alla pelle con creme e saponi.
PRODUZIONE ECO – Frantoio Bonamini da tempo pone un’attenzione particolare al recupero e all’ambiente.
Più di dieci anni fa infatti, ha avviato un piano di recupero e di riciclo di quelli che sono i sottoprodotti della lavorazione delle olive; in questo particolare caso, una volta estratto l’olio, tutte le altre componenti vengono riciclate, riutilizzate e soprattutto valorizzate.
Per esempio il nocciolo delle olive viene riutilizzato come riscaldamento dell’intera struttura e il restante, quali polpa, buccia e acqua vengono utilizzati per la produzione di biomassa.
PRIMATI – In Veneto la coltivazione dell’olivo ha origini antichissime, probabilmente antecedenti la colonizzazione romana. L’olivicoltura veneta si colloca all’estremo nord della area geografica della coltivazione dell’olivo ed è presente su tutta la fascia collinare che va da est a ovest della regione coprendo oltre 5000 ettari. Le particolari condizioni climatiche, che espongono le piante ad inverni a volte freddi, ha contribuito a differenziare l’olivicoltura veronese rispetto al resto del paese. In particolare la varietà autoctona Grignano, in passato abbandonata per la scarsa vigoria e per la precocità di maturazione, oggi è stata riscoperta e rivalutata per le meravigliose note sensoriali di agrumato e mela acerba. Proprio in virtù di queste caratteristiche, Vert De Vertes, l’extra vergine prodotto con sole olive verdi da Frantoio Bonamini, ottiene quest’anno le ambite cinque gocce Bibenda, entrando nella guida dei migliori oli extra vergine di oliva italiani 2023
VARIANTI – L’olivo è coltivato diffusamente sulle colline ad Est di Verona. La varietà predominante è il Grignano, molto diffusa sulle colline lessiniche. Produttività costante, resistente al freddo e alla rogna. Risulta adattarsi bene alle nuove forme di potatura. La maturazione è concentrata e si verifica in genere dopo quella dei Leccino. La resa in olio è piuttosto bassa ma è compensata dall’elevata produttività. L’olio è di ottima qualità, se le olive vengono frante in tempi rapidi dopo a raccolta. Partecipa per il 50% alla produzione dell’olio Veneto Valpolicella D.O.P..