24 Novembre 2021

Le cantine di vino più ricche d’Italia

Passione, territorio, spesso tradizione di famiglia. Attività con numeri da capogiro. Essenziale la tecnologia.

24 Novembre 2021

Le cantine di vino più ricche d’Italia

Passione, territorio, spesso tradizione di famiglia. Attività con numeri da capogiro. Essenziale la tecnologia.

24 Novembre 2021

Le cantine di vino più ricche d’Italia

Passione, territorio, spesso tradizione di famiglia. Attività con numeri da capogiro. Essenziale la tecnologia.

Il vino italiano produce gioia e anche ricchezza. Quali sono i segreti del successo  in Italia e nel mondo delle cantine storiche? Abbiamo scoperto la vera cultura contemporanea nel mondo del vino delle aziende vinicole che superano i 100 milioni di euro di fatturato. Gli ingredienti di partenza sono passione, territorio, spesso tradizione di famiglia ma non sufficienti a creare una grande azienda con numeri da capogiro. Essenziale aggiungere tecnologia, sguardo al futuro, tanto marketing e un buon management.

Spesso è il legame con la tradizione, la continuità della stessa tramandata di padre in figlio che rappresenta il valore aggiunto al brand, riflettendo nella qualità della produzione e nell’immagine della cantina. Questo elemento non basta al raggiungimento del successo. E’ lo spirito di adattamento alle nuove situazioni, la capacità di innovazione costante, l’investimento in nuove tecnologie, l’approccio a produzioni sostenibili,  il saper cogliere le opportunità con i mercati a dare la vera spinta. Non da ultimo è un senso estetico, un saper dare valore aggiunto tramite il bello, sia della natura che dall’arte del saper fare e del saper “costruire” strutture in armonia con l’ambiente circostante.

Chi sono i big del vino (per fatturato)? Veniamo alla classifica delle prime 5 cantine o gruppi.

Cantine Riunite & Civ Campegine (Re)

Cantine Riunite & Civ è una realtà nata dalla fusione di due importanti consorzi vitivinicoli delle province di Reggio Emilia (Cantine Cooperative Riunite) e di Modena (Civ – Consorzio Interprovinciale Vini), ovvero le migliori aree vocate del Lambrusco. Oggi conta 1.500 soci che lavorano oltre 4.600 ettari di vigneti.

L’azienda, 224 milioni di euro di fatturato nel 2020,  è leader nella produzione di vini frizzanti e spumanti territoriali quali Lambrusco, Pignoletto e Prosecco (quest’ultimo grazie all’acquisizione di Cantine Maschio di Treviso), raggiungendo i mercati nazionali e internazionali. Un successo che ha ottenuto anche grazie all’attento e appassionato lavoro portato avanti da tutte le donne e gli uomini che negli anni, dai lontani inizi della cooperazione (1950) a oggi, continuano a credere in valori comuni. Questo vuol dire credere nella collaborazione, nell’integrazione di competenze e saperi tra generazioni, significa rispettare la tradizione e l’ambiente senza mai fermarsi ma evolvendo sempre.

Cantine Riunite & Civ  investe in cultura di territorio, sinergie con le sue comunità (durante la pandemia ha sostenuto con donazioni importanti USL IRCCS di Reggio Emilia, Azienda Ospedaliera di Modena e Associazione Per Mio Figlio Onlus di Treviso), nella sostenibilità, mettendo a punto un  progetto che mira a realizzare un sistema integrato di gestione sostenibile del suolo.

Caviro nasce nel 1966 a Faenza, nel cuore dell’Emilia-Romagna, per valorizzare le uve dei soci in una terra ricca di identità. Tra i brand commercializzati, Tavernello, BotteBuona, Castellino.

Gruppo Caviro Faenza

Nata nel 66 a Faenza è una delle più grandi cooperative italiane con  27 cantine associate, 36300 ettari in 7 regioni e  12400 viticoltori.

Il 60% dei vini è venduto in Italia.  Il fatturato del 2020 è di 362 milioni di euro Tutti conoscono di Caviro il mitico “Tavernello”(è consumato da 7 milioni di famiglie italiane), pochi sanno che in collezione c’è anche un linea Premium come l’amatone Cesari o il Chianti Leonardo Da Vinci.

Ma il vero tratto distintivo del Gruppo è il  sistema di economia circolare, diventato anche modello europeo: processano tanto materiale scarto (che verrà usato da farmacie, aziende cosmetiche…), producono energia, recuperano acqua. La salvaguardia dell’ambiente è una missione fondamentale del gruppo. “Il riciclo e la rigenerazione dei prodotti e dei materiali ci permettono di ridurre alla fonte l’impiego di materie prime ed energia. Più di un ciclo virtuoso: il nostro modello è il testimone che unisce il presente al futuro“.

Dalla sua fondazione la Fratelli Martini Secondo Luigi è un’azienda in continua evoluzione. Ne è simbolo l’avveniristica barricaia, battezzata Magnificat per la sensazione di sacralità e di imponenza che ha. Le botti di rovere, mollemente adagiate sul pavimento di cotto, proteggono e aiutano i grandi Nebbioli a scrivere la loro storia. La volta ad archi crea movimento facendo vibrare l’ambiente di luce calda, avvolgente lungo le quattro navate in una struttura disposta su due livelli ispirata ai templi aztechi. Al livello inferiore, sono ospitate fino a 6.000 barriques ordinate da passaggi a croce che dividono la cantina in quattro settori.

Fratelli Martini ha sede a Cossano Belbo (Cuneo) ed è una delle maggiori aziende vinicole italiane a gestione familiare. Fondata nel 1947 dai fratelli Secondo e Luigi Martini, è tuttora controllata dalla famiglia, con l’ultima generazione, rappresentata da Eleonora Martini. La cura degli storici vigneti, le fattorie di famiglia e  più di 1800 coltivatori piemontesi esprimono la valorizzazione  del territorio e del  lavoro agricolo. I vigneti sulle colline della Langa sono riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità.

La selezionatissima materia prima è coltivata e vinificata direttamente in Piemonte, seguendo gli insegnamenti della tradizione, ma con le più moderne tecniche e tecnologie enologiche.

Vende all’estero circa il 90% della sua produzione pari a 84 milioni di bottiglie e ha un fatturato 2020 pari a 208, 2 milioni di euro

La grande offerta della Fratelli Martini Secondo Luigi si struttura attraverso vari brands come Casa Sant’Orsola, Canti, 35 Parallelo, Collezione Marchesini e Il Cortigiano, capaci di rappresentare l’Italianità sulla tavole di tutto il mondo.

Talmente bella che si deve visitare. La visita Tinaia alla cantina Antinori nel Chianti Classico in Toscana, farà conoscere la storia della famiglia Antinori, capire come nasce un vino e ammirare l’innovativa architettura della cantina. L’esperienza termina nel cuore dell’area museale, luogo che accoglie la collezione privata della famiglia, con la degustazione di tre vini rappresentativi delle nostre tenute all’interno di una scenografica sala a vetri.

Marchesi Antinori Bargino San casciano val di Pesa (Fi)

La Famiglia Antinori , 214, 5 milioni di euro di fatturato nel 2020, si dedica alla produzione vinicola da più di seicento anni: da quando, nel 1385, Giovanni di Piero Antinori entrò a far parte dell’ Arte Fiorentina dei Vivandieri

Compare fra le prime 10 aziende più antiche al mondo. La famiglia Antinori produce vino dal 1385. 600 anni di storia  e 26 generazioni per un’eccellenza mondiale, divenuta tale grazie al legame con il passato e all’impegno nell’innovarsi nel tempo. Testimone di questa innovazione è la meravigliosa   Cantina Antinori nel Chianti Classico, inaugurata nel 2012, un edificio in completa armonia con il paesaggio che la circonda. Come quartier generale della Marchesi Antinori è di notevole impatto artistico.  E’ una straordinaria opera architettonica formata da un labirinto di volte e volumi sinuosi nascosta tra viti, ulivi e boschi di querce. Qui si trova un vero e proprio “atelier del vino”: la barricaia, la bottaia, la vinsantaia, un museo, una libreria, una bottega di sapori, un ristorante e un auditorium. Una struttura avveniristica aperta ai visitatori di tutto il mondo

La cantina è stata progettata per consentire la vinificazione “per gravità” e per garantire in modo naturale la temperatura ideale per la produzione e la conservazione del vino.

“È un luogo sacro di silenzio, tempio di riti antichi dell’uva, ma è allo stesso tempo un luogo di produzione che deve rispondere a certi requisiti di qualità.”

Cit. Marco Casamonti, (architetto di Antinori nel Chianti Classico)

Come ama dire il Marchese Piero: “ le antiche radici giocano un ruolo importante nella nostra filosofia, ma non hanno mai inibito il nostro spirito innovativo”.

I vini: Guado al Tasso Castello della Sala Montenisa Villa Antinori Tingendo Badia a Passignano Pèppoli Pian delle Vigne Guado al TassoTENUTE IN ITALIA Fattoria Aldobrandesca Le Mortelle La Braccesca Tenuta Monetarono

L’are area geografica:

Chianti Classico Bolgheri Montalcino Maremma Toscana Montepulciano Cortona Toscana Umbria Franciacorta

La passione antica della famiglia Zonin ha costruito passo dopo passo un marchio di riferimento nell’enologia italiana ed internazionale. Da sinistra, Francesco, Michele e Domenico Zonin con Pietro Mattioni. La cantina è in provincia di Vicenza.

Zonin 1821 (Gambellara- Vi)

Fondata nel 1821, rappresenta una delle più importanti aziende vinicole di proprietà famigliare in Italia e mondo nella produzione delle migliori DOC e DOCG italiane.

Con un fatturato complessivo nel 2020 pari a 190 milioni di euro hanno un mercato estero che vale l’85%.

Quest’anno celebra i suoi primi 200 anni di storia e sette generazioni.  Tante cose sono cambiate da quando Domenico Zonin nel 1921 aprì la sua piccola azienda di vino per poi distribuirlo a cavallo in giro per la provincia di Vicenza. Negli Anni 60 l’azienda ha iniziato ad espandersi da Vicenza in  Friuli in Piemonte in Chianti Classico, in Lombardia in Puglia, Sicilia e negli Stat Uniti.

 Dagli anni  2000 autoproduce e vinifica nei territori di proprietà e si converte in soli vini autoctoni. Il focus è senza dubbio la qualità, per questo Zonin vanta un  team di ben 16 enologi e la collaborazione con primari professionisti all’avanguardia .

Oggi l’ultima generazione è rappresentata dai tre fratelli della famiglia Zonin, Domenico, Presidente, Francesco e Michele, Vicepresidenti, che  hanno deciso di affidare la gestione a un management esterno, capitanato dal novembre 2020 dal CEO Pietro Mattioni, veterano della industry degli alcolici. Per l’azienda puntare su persone di grande esperienza di gestione e marketing è di fondamentale importanza

I vini: Prosecco e vini fermi marchio Zonin sono riconosciuti come prodotti di alta qualità. Un esempio di un gioiellino di casa che  vogliamo citare è Etymo, doc rosso espressione pura dei colli Euganei.

Altri ottimi vini arrivano dalle 7 tenute dislocate nelle regioni italiane a più alta vocazione vitivinicola. Ca’ Bolani in Friuli-Venezia Giulia, Castello del Poggio in Piemonte, Tenuta Il Bosco in Lombardia, Rocca di Montemassi e Castello di Albola in Toscana, Masseria Altemura in Puglia e Principi di Butera in Sicilia sono le sette realtà che coprono il territorio nazionale. Al’’estero  vini prodotti a Barboursville, in Virginia (Stati Uniti) e a quelli cileni a marchio Dos Alias.

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Alessandra Fenyves

Laureata in Lingue e Letterature Straniere a Milano, Alessandra ha formazione cosmopolita. Milanese di origini ungheresi, ha vissuto due anni a Londra, per poi passare a Monaco di Baviera e a New York. Oggi vive e lavora in Italia come head hunter nei settori fashion, wellness & retail per i brand internazionali più prestigiosi. Da sempre interessata all’alta ristorazione, nel 2012 inizia a supportare eventi food e associazioni di cuochi stellati e a scrivere articoli sul mondo degli chef ma anche di moda e lifestyle, come potete vedere sul suo blog www.tastefollies.com. Mondana, viaggiatrice e attenta a tutti i trend dei suoi ambiti preferiti è l'inviata sul campo perfetta per The Way Magazine.
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