9 Gennaio 2024

Schulthaus, un Pinot Bianco da 40 anni

Dalla selezione delle migliori uve che con Hans Terzer hanno dato vita alla leggendaria bottiglia.

9 Gennaio 2024

Schulthaus, un Pinot Bianco da 40 anni

Dalla selezione delle migliori uve che con Hans Terzer hanno dato vita alla leggendaria bottiglia.

9 Gennaio 2024

Schulthaus, un Pinot Bianco da 40 anni

Dalla selezione delle migliori uve che con Hans Terzer hanno dato vita alla leggendaria bottiglia.

La seconda patria del Pinot Bianco, l’Alto Adige, guarda sempre più lontano, sospinta dal caratteristico Fallwind, il vento di caduta che dal massiccio della Mendola abbraccia la zona di coltivazione della Cantina San Michele Appiano, donando così ai suoi vini importanti caratteristiche di freschezza e longevità. Testimone d’eccezione ne è il Pinot Bianco Schulthaus che nel 2023 ha compiuto i suoi primi quarant’anni.

Sono passati esattamente quarant’anni da quando il winemaker Hans Terzer ha individuato un nuovo modello di vinificazione che finalmente valorizzasse il Pinot Bianco che all’epoca, in Alto Adige, rappresentava l’unico vino a bacca bianca capace di dominare nella terra dei rossi dolomitici. Ai piedi della Mendola, nei pressi del Castello Moos-Schulthaus, a Terzer venne l’idea di selezionare le migliori uve dei conferitori per vinificare circa il 70% in acciaio e il restante 30% in legno. Quindi, grazie ai prodigi della fermentazione malolattica per una parte del Pinot Bianco, si ottenne un bianco aumentato in morbidezza ed eleganza. Il risultato prese il nome di Schulthauser che quest’anno compie quarant’anni, dopo avere conquistato i mercati internazionali ed essere diventato un vero e proprio segno distintivo della Cantina San Michele Appiano. Profumi di mela, pera, fino all’albicocca ed eventualmente la susina, all’esame gustativo lo Schulthaus è capace di sorprendere per ricchezza ed estrema eleganza, oltre che per l’invidiabile equilibrio. I vigneti posizionati su terreni dolomitico-calcarei, leggermente in pendenza, protetti dal massiccio della Mendola dove spira costante il Fallwind, conferisce a questa vera e propria eccellenza altoatesina serbevolezza e longevità, che si riscontra anche nelle note degustative delle vecchie preziose annate.

A 400 km di distanza in linea d’aria dalla Cantina San Michele di Appiano, vista mozzafiato sui suoi vigneti, nel magico territorio delle Langhe in un ex asilo sorge il ristorante La Ciau del Tornavento dello chef Maurilio Garola, recentemente entrato a far parte dei St. Michael-Eppan Lovers, élite che racchiude cuochi, sommelier e imprenditori nel settore enogastronomico. Con quello che è stato definito il “manifesto” della cucina di Garola, ovvero gli Agnolotti del plin di Seirass cotti in pentola insieme ad un canovaccio contenente fieno maggengo, saltati in padella con il burro e il timo serpillo, quindi presentati nel nido-grembo di fieno, questo simbolo della civiltà della tavola di Langa incontra il Pinot Bianco Schulthaus per un abbinamento che unisce idealmente due territori ricchi di tradizione.

Abbinamento a firma San Michele Appiano e St. Michael-Eppan Lovers: Pinot Bianco Schulthaus e Agnolotti del plin di Seirass dello chef Maurilio Garola.

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