20 Agosto 2024

Una pizza tira l’altra da Napoli Centrale

Un itinerario gastronomico nel cuore della capitale del piatto italiano più famoso nel mondo. Tutte le tappe salienti.

20 Agosto 2024

Una pizza tira l’altra da Napoli Centrale

Un itinerario gastronomico nel cuore della capitale del piatto italiano più famoso nel mondo. Tutte le tappe salienti.

20 Agosto 2024

Una pizza tira l’altra da Napoli Centrale

Un itinerario gastronomico nel cuore della capitale del piatto italiano più famoso nel mondo. Tutte le tappe salienti.

Uno dei più grandi prodotti mai concepiti dalla mente italiana nel corso della storia del nostro bellissimo paese è, senza dubbio, la pizza. Napoli, in tal senso, è certamente il miglior luogo possibile dove andare a esplorare tutta la cultura della pizza e ciò che è collegato a questo piatto incredibile, così trasversale da aver nutrito tanto le grandi star quanto le persone più comuni.

Uno dei vantaggi che Napoli ha e che le altre città non possono vantare è una forte e ricca tradizione di pizzerie; ci sono locali con centinaia di anni alle spalle che, nel corso del tempo, hanno affinato un metodo per fare la pizza unico nel suo genere, portando all’estremo il culto degli ingredienti e l’artigianalità del movimento.

Queste pizzerie centenarie mantengono ancora intatte le lavorazioni di una volta, proponendo prodotti tradizionali in grado di deliziare il palato come non mai. A Napoli c’è un associazione chiamata “Le centenarie” che, per statuto, accoglie unicamente le pizzerie che sono state gestite per almeno 70 anni dalla stessa famiglia e i cui soci fondatori rappresentano lo stesso locale da almeno un secolo in maniera non interrotta.

Parliamo quindi di una specie di gigantesco museo diffuso della pizza, uno che merita di essere scoperto morso dopo morso. Proprio per questo motivo, con questo articolo partiamo dalla stazione di Napoli Centrale e andiamo a scoprire quali sono le pizzerie più antiche di Napoli e quali meritano una gustosa sosta.

Prima di partire, però, un unico appunto: ricordiamoci di lasciare le valigie al sicuro, magari presso un deposito bagagli a Napoli Centrale. Solo così potremo avere la massima tranquillità possibile mentre ci godiamo il gusto impareggiabile di una soffice margherita o di una bella marinara.

L’antica pizzeria da Michele

Per i napoletani, l’Antica Pizzeria Da Michele è un vero e proprio simbolo, uno di quelli che parlano di mescolanza tra tradizione, esperienza, passione e, perché no, anche un pizzico di innovazione.

All’interno di questa pizzeria è possibile mangiare una tra le più buone margherite del mondo, il tutto seguendo le linee guida involontariamente dettate da Michele Condurro, uno degli uomini che più di tutti ha delineato la nascita di una filosofia della pizza. La prima pizzeria “Da Michele” aprì nel 1906 e la sede più importante di Napoli, il locale in Via Cesare Sersale, è aperto dal 1930: abbastanza da far dire a molti che questo è il tempio sacro della pizza.

Da Michele è possibile assaggiare solo due gusti: marinara e margherita, senza “papocchie” ulteriori che vanno ad alterare il gusto perfettamente bilanciato della pizza. Ingredienti naturali, pasta lievitata con cura e grande maestria nel combinare questi elementi sono tutto ciò che è servito agli avventori della pizzeria Da Michele, per creare una leggenda che ancora oggi rimane forte e vivida.

Lombardi 1892

Un’altra delle più antiche pizzerie di Napoli è stata fondata da Enrico Lombardi a fine ‘800, e prende attualmente il nome di “Lombardi 1892”. Parliamo di una partenza diversa da quanto sarebbe lecito aspettarsi perché qui, tradizionalmente, non si vendono margherite e marinare, bensì pizze fritte con cicoli e ricotta e altri gusti che al di fuori di Napoli non hanno la popolarità delle “grandi classiche”.

Lombardi fu il primo a portare la pizza napoletana in America, complice il suo aver lavorato sulle navi che dall’Europa portavano verso gli States; fortunatamente ancora oggi a Napoli esiste una singola pizzeria in via Foria 12-14, che porta avanti la tradizione della pizza di Enrico.

Storicamente, inoltre, questo locale è molto interessante perché è stato uno dei primi a unire la formula del ristorante classico a quella della pizzeria, idea poi portata avanti fino alla quinta generazione della famiglia Lombardi.

All’interno della pizzeria è possibile assaggiare ben 26 pizze: metà classicheggianti e metà appartenenti alle nuove proposte; tra le più iconiche possiamo trovare, ad esempio, la pizza con pomodorini freschi e mozzarella di bufala, oppure la pizza con ripieno ‘900, ovvero una pizza con ricotta stemperata con uovo, cicoli, salame, provola e, su richiesta, anche sugna e formaggio.

Da Cafasso

Una delle più recenti in termini cronologici, la pizzeria Cafasso è in attività dal 1953 e nel corso dei suoi sette decenni di attività ha raccolto l’amore di tante personalità della musica, dell’arte e della letteratura. Entrare dentro la pizzeria significa immergersi in un luogo d’altri tempi, con l’arredo in legno, le pareti bianche e i profumi che fuoriescono dalla cucina con infinito garbo. 

La pizza è preparata ancora tradizionalmente secondo una miscela di ingredienti e tecniche raffinata dal capostipite Ugo, aiutato oggi dal figlio Stefano. Sul menù si trovano le classiche pizze napoletane, alcune con nomi o ingredienti in dialetto, ma le combinazioni dei prodotti sono quelle, non si sbaglia; c’è giusto spazio per qualche piccolissima variazione.

Questa è la pizzeria giusta se volete provare le varianti dei grandi classici, così da poter provare qualcosa di diverso pur mantenendo un’altissima qualità di ingredienti; se poi non avete voglia di pizza, non preoccupatevi: potrete assaggiare anche altri grandi piatti della tradizione napoletana, tra primi e secondi.

Antica Pizzeria Port’Alba

Arriviamo ora alla nonna di tutte le pizzerie: Port’Alba. Questo locale nasce nel 1738 come punto di rifornimento per i venditori ambulanti che vendevano pizze alla marinara, e cento anni dopo divenne una pizzeria vera e propria, servendo ai tavoli come in un’osteria.

Per tre lunghi secoli, ai suoi tavoli si sono incontrate generazioni di napoletani e non, tra figure illustri e persone comuni. Le leggende parlano di come, tra la clientela affezionata, si nascondessero intellettuali come Benedetto Croce o Gabriele D’Annunzio, ma anche il Re Ferdinando di Borbone, mascherato per l’occasione per poter ascoltare i commenti della popolazione sull’andamento del suo regno.

Più recentemente, invece, la pizzeria ha ospitato personalità come Pino Daniele e Tullio de Piscopo, che proprio qui si incontravano per parlare e improvvisare; sui tavoli di Port’Alba avrebbero visto la luce lavori arcinoti, come Terra Mia. Sempre a loro si deve la genesi della pizza a portafoglio, ovvero una pizza di dimensioni ridotte, più comoda da mangiare mentre si cammina per strada.

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