15 Dicembre 2016

Calendario Di Meo, il vino di Napoli che incanta Vienna

Il prestigioso evento con un gran ballo. Un tributo all'arte del vivere nel Mediterraneo con bellezze e bontà.

15 Dicembre 2016

Calendario Di Meo, il vino di Napoli che incanta Vienna

Il prestigioso evento con un gran ballo. Un tributo all'arte del vivere nel Mediterraneo con bellezze e bontà.

15 Dicembre 2016

Calendario Di Meo, il vino di Napoli che incanta Vienna

Il prestigioso evento con un gran ballo. Un tributo all'arte del vivere nel Mediterraneo con bellezze e bontà.

L’azienda vinicola Di Meo, famosa anche per il calendario annuale che è il Pirelli dell’enologia, ha portato un pezzo di Napoli a Vienna. Con una serata di gala organizzata nel Kunsthistorisches Museum viennese, Di Meo ha colorato di sapore e colore mediterraneo la notte della capitale austriaca, con il gran ballo per tutti gli happy few fedeli al brand da tutta Europa.

Entrando all’allestimento si sentiva il profumo dei limoni e il ritmo della tarantella. Il gran ballo organizzato per la presentazione del quindicesimo calendario Di Meo, è stato un inno alle suggestioni che da Napoli hanno conquistato la capitale dell’impero asburgico, ma ha celebrato anche il folklore e le tradizioni campane. Perché la storia dei legami tra due mondi lontani arriva direttamente a noi dalle cronache del gran tour dell’800, quando gli austriaci dipingevano i nostri paesaggi del Sud per conservar memoria di quello che di stupefacente avevano visto.

L’azienda vinicola di Salza Irpina, di proprietà dei fratelli Roberto e Generoso Di Meo (che presiede l’associazione Di Meo Vini ad Arte), ha scelto il tema delle affinità fra Napoli e l’Austria.

di meo
GENEROSO DI MEO MASSIMO LISTRI ROBERTO DI MEO mostrano il calendario

Il San Sebastiano di Andrea Mantegna, la Madonna del Prato di Raffaello Sanzio, la Sacra Famiglia del Bronzino, l’Arcangelo Michele di Luca Giordano, la Vergine Astrea di Salvator Rosa, l’allegoria della pittura di Jan Vermeer, il Sansone e Dalila di van Dyck, la Via Crucis di Hieronymus Bosch sono solo alcuni dei tesori del museo svelati agli ospiti della serata dagli storici dell’arte che hanno firmato i contributi critici del calendario Di Meo, con le straordinarie foto di Massimo Listri. Magnati dell’industria, aristocratici, artisti, socialité sono stati accompagnati alla scoperta del museo da Vittorio Sgarbi, Nicola Spinosa, Wolfgang Prohaska (che firma per il calendario un intervento proprio sul Kunsthistorisches, dove ha evidenziato il valore del dipinto monumentale di Francesco Solimena che si impone nell’ala sud della Pinacoteca). E ancora, alla testa di entusiasti invitati in straordinarie mise after six, Jörg Garms, Dinko Fabris, Martina Fleischer, Elisabetta Garms Cornides, Sebastian Schütze.

Per la cena da Napoli sono arrivati centinaia di chili di monumentali babà e irresistibili mozzarelle: gli unici due elementi mediterranei di un menù tipicamente austriaco annaffiato dai vini dell’azienda Di Meo. Fiano, Greco di Tufo, Taurasi e bollicine bianche e rosé per gli ottocento ospiti che fino a tarda notte si sono scatenati sulla musica del dj trans Lucy McEvil, che si è divisa l’attenzione degli ospiti con i quaranta della tarantella arrivati direttamente dalla Campania e un’illuminazione di migliaia di candele.

Chi c’era: Vittorio Sgarbi, Nicola Spinosa, Francesca Baldassari, Agnes Husslein, direttrice del Belvedere, con il marito Peter (il ginecologo più famoso di Vienna) e il principe Pierre d’Arenberg. E, ancora, Francesca di Carrobio, ad di Hermès Italia, Guido Barendson, Christian e Carola Benetton. Due gli ambasciatori italiani presenti all’evento: Giorgio Marrapodi, di stanza a Vienna, Pasquale Terracciano, arrivato da Londra. Fra gli ospiti anche Martin Boehm, proprietario della casa d’aste Doroteum, i conti Lucchesi Palli, Giuseppe Colombo (patron dell’azienda Gallo), Nancy dell’Olio, i danzatori Patrick King e Johan Silverhult, Alessandra Montezemolo.

Molto ambito il posto vicino all’artista Erwin Wurm, al ballo con la moglie Elise – il ‘contemporaneo’ più importante dell’Austria, nella top twenty internazionale degli artisti viventi –  e a Markus Hoyos proprietario dei siti storici più interessanti e di rango dell’Austria.

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Presenti al party anche mr. Porche Stefan Piech e l’elegantissimo marchese Giuseppe Paternò di Sangiuliano. Molto sangue blu ben rappresentato è accorso per festeggiare con i Di Meo: Giuseppe Tasca d’Almerita, Karl von Hohenloe, il principe Victor von Turn undTaxis, i principi Alfred e Alice Liechtenstein, i conti Stefan e Melanie Wenkheim, al vertice di un impero della birra, il re del caviale Alexander Weber, la storica della principessa Sissi, Katrin Unterreiner, Tommaso Ziffer, Eleonora Windisch -Graetz e Aki Nuredini, proprietario del ristorante Sole che a Vienna è il punto di riferimento dei big della lirica e del teatro. Fra gli ospiti anche Cesare Cunaccia e, in arrivo da Napoli, Antonio e Marò Mottola di Amato, i de Gregorio Cattaneo, i Leonetti, Marzio e Paola Pignatelli di Spinazzola, Mariano e Barbara Rubinacci.

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Christian D'Antonio

Christian D'Antonio

Figlio degli anni 70, colonna del newsfeed di The Way, nasce come giornalista economico, poi prestato alla musica e infine convertito al racconto del lifestyle dei giorni nostri. Ossessionato dal tempo e dall’essere in accordo con quello che vive, cerca il buono in tutto e curiosa ovunque per riportarlo. Meridionale italiano col Nord Europa nel cuore, vive il contrappunto geografico con serenità e ironia. Moda, arte e spettacoli tv anni 80 compongono il suo brunch preferito.
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