In occasione di MIART e dell’Art Week 2020 promossa dal Comune di Milano, il Museo del Novecento presenta INVITO 2020, la mostra dedicata all’artista vincitore del Premio ACACIA – Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana, che per il quinto anno trova sede nelle sale del museo, consolidando la collaborazione tra realtà pubblica e privata, con l’obiettivo comune di conservare e approfondire lo studio delle più recenti sperimentazioni artistiche. La mostra verrà inaugurata l’8 settembre e rimarrà allestita fino al 31 gennaio 2021. L’edizione del 2020, la diciassettesima, vede protagonista Loris Cecchini, uno degli artisti italiani più affermati a livello internazionale, con le opere Waterbones (177) e Aeolian Landforms (Dahkla 137C), del 2020, che grazie alla generosità di ACACIA entrano a far parte della collezione del museo.
Il lavoro recente di Loris Cecchini trae linfa dalla meditazione sul concetto di “organismo”: un sistema in continua evoluzione che si auto-genera, costruendo la propria crescita a partire da un modulo, come avviene in architettura o nell’analisi del linguaggio. L’immaginario dell’artista è veicolato da una sottile ricerca sui materiali, dalle gomme alle plastiche ai metalli.
L’installazione Waterbones (177) fa parte di una serie di opere realizzate a partire dal 2009 nelle quali l’artista si concentra sullo studio e sull’indagine della struttura profonda della materia. Letteralmente “ossa di acqua”, l’opera è costituita da moduli di acciaio inox che possono essere assemblati gli uni con gli altri in molteplici varianti. In questo modo la materia assume una doppia valenza: è solida come una struttura ossea, ma allo stesso tempo è fluida e modellabile come un flusso d’acqua.
I soggetti che compaiono nel lavoro di Loris Cecchini includono collages multipli e modelli architettonici dettagliati, roulotte e case sugli alberi reinventate, spazi strutturalmente distorti e superfici prismatiche e trasparenti.