Come ogni estate, un appuntamento irrinunciabile per il teatro italiano e per i grandi Festival, è quello che ormai da 57 anni si affaccia sul mar Ligure, nel borgo antico di Borgio Verezzi.
Un’autentica perla medioevale circondata da uliveti, quasi incastrata tra cielo e mare offre al pubblico una rassegna tra le più importanti in Italia.
Fresca di nuovo debutto con gli spettacoli “La strana coppia” di Neil Simon e l’interpretazione di Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia, “Stanlio e Ollio – amici fino all’ultima risata” di Sabrina Pellegrino e Claudio Insegno con Claudio Insegno e Federico Perrotta, “Il malloppo” di Joe Orton con Marina Massironi, Gianfelice Imparato e Valerio Santoro, si apprestano i nuovi debutti in piazza.
“Dodici spettacoli, nove dei quali in prima nazionale e i restanti tre, dopo il debutto a Roma, proposti in Liguria per la prima volta: un filo conduttore che spazia dal cinema alle coppie (non solo di innamorati) e ai grandi personaggi della scena. E tra i protagonisti delle 24 serate complessive tanti nomi eccellenti. Questa la radiografia del 57° Festival teatrale di Borgio Verezzi, in programma dal 7 luglio al 14 agosto per 24 serate complessive in piazza Sant’Agostino e nelle grotte, dedicato alla memoria di Enrico Rembado, storico sindaco e ideatore della manifestazione, scomparso qualche mese fa”, racconta il Direttore Artistico Stefano Delfino.
L’emozione c’è. Ogni volta che le luci della piazzetta si spengono, inizia la metamorfosi. Tutto si fa Teatro, tutto si trasforma, si entra nel mondo onirico e reale della rappresentazione. “Stanlio e Ollio”, lo spettacolo che ho guardato con raccoglimento quasi religioso – per me che ancora oggi, da allora, i due sono i miei comici di riferimento – vederli tornare in questo spettacolo dal vivo a pochi passi da me, credibilmente interpretati da Claudio Insegno e Federico Perrotta, è un salto nel tempo, è un salto agli sguardi in “camera” di Ollio, è un salto alla comicità vera e precisa, puntuale come i loro balletti. Un lavoro profondo, perché ricalcare il talento di Stan Laurel e Oliver Hardy non è cosa facile, ma il risultato ha fatto centro. Ero lì, negli Studios Americani ed ero lì insieme ai loro problemi di vita comune, quelli di tutti noi: amore, soldi, salute, domande e risposte negate.

E ancora continua Delfino: “Un omaggio a cinema, musica e televisione. Cominciamo con il tributo al grande schermo, con la proposta di titoli di film di successo, come “La strana coppia”, celebre commedia di Neil Simon, portata sul grande schermo da Jack Lemmon e Walter Matthau, il recentissimo “Sentimental” dello spagnolo Cesc Gay, proposto al Festival da Amanda Sandrelli e Gigio Alberti con il titolo “Vicini di casa”. Il tributo ai protagonisti dello spettacolo e della musica si estrinseca con “Cetra… una volta”, storia del celebre quartetto musicale interpretata da Stefano Fresi e dal suo gruppo, e passa al televisivo con “Tenente Colombo”, impersonato un tempo da un trasandato Peter Falk, e adesso da Gianluca Ramazzotti in compagnia di Nini Salerno e Fabio Bussotti. Per quanto riguarda le coppie, l’attenzione è rivolta non soltanto alle tematiche sentimentali (drammatiche in “28 motivi per innamorarsi”, con Pino Quartullo e Irene Ferri; comiche in “Come sei bella stasera”, con Gaia de Laurentiis e Max Pisu), ma anche artistiche (“Stanlio & Ollio”, con Claudio Insegno e Federico Perrotta), dell’amicizia (ancora “La strana coppia”) e dei rapporti condominiali tra “Vicini di casa”. Un festival anche per gli spettatori più esigenti.
Sul versante dell’umorismo noir ecco “Il malloppo”, una black comedy con Gianfelice Imparato, Marina Massironi e Valerio Santoro; si passa poi alla commedia brillante con “Il piacere dell’attesa” con Michele La Ginestra, e di nuovo si dà spazio alla musica con “Anima Latina”, in un viaggio tra le note e i versi di autori e poeti da Napoli a Buenos Aires, con Mariangela D’Abbraccio e il pianista Massimiliano Gagliardi. Un cartellone vario e che, in una sorta di contaminazione dei linguaggi, coinvolge anche altri settori dello spettacolo. E non trascura la possibilità di offrire un ventaglio di testi di autori di oggi, sempre costellato dalla leggerezza, al di là degli argomenti anche impegnativi affrontati, perché in un periodo di post-pandemia e mentre dall’est continuano a soffiare venti di guerra, è parso doveroso donare agli spettatori qualche momento di svago, tanto più nei mesi estivi, quando la Riviera di Ponente è popolata di persone in vacanza. Come diceva Charlie Chaplin: «Un giorno senza sorriso è un giorno perso. Ridere fa bene. La risata è come un tonico, un sollievo, un rimedio per attenuare il dolore».
Una carambola di nomi, titoli, spettatori felici: un borgo meraviglioso che racchiude in sé una delle molteplici anime del Teatro. Quelle anime che senza le quali, saremmo tutti più poveri, più tristi.
Ci si incontrerà a Borgio Verezzi, tra luci e odore di palcoscenico.
In foto di apertura: Stanlio e Ollio, amici fino all’ultima risata