Sono stato compagno di classe di Filippo Timi durante il corso di Teatro, in Toscana, negli anni’90. Già dai primi esercizi ed improvvisazioni sul palco tutti notammo il suo talento, la sua fervida immaginazione. Ricordo che spesso amava imitare una vacca. Con le mammelle lunghe e il muggito ironico. La stessa imitazione di vacca che ho ritrovato nello spettacolo “Mrs. Fairytale, non si torna indietro dalla felicità” andato in scena al Teatro Franco Parenti di Milano. È il talento che non si è perso, che rimane e continua ad evolversi. E il Franco Parenti lo ha ben capito, confermandosi Teatro dalle grandi intuizioni.
L’attore torna ad interpretare, nella stessa sala dove nacque, l’iconica casalinga anni ‘50 già protagonista con Lucia Mascino e Luca Pignagnoli di Favola, pièce prodotta dal Teatro Franco Parenti nel 2011 e diventata anche un piccolo cult cinematografico nel 2017. “La storia – spiegano da via Pier Lombardo – riparte da Capodanno. Ma è un Capodanno che si ripete, come nel Giorno della Marmotta, è una rappresentazione senza tempo”.
«Mrs. Fairytale è una signora degli anni ‘50 che ha la mia stessa età. A 47 anni è appena stata abbandonata dal marito la sera di Capodanno, un capodanno parallelo, il suo eterno countdown verso il vero amore, la felicità, la vita». Filippo Timi torna a indossare i panni (e i tacchi) della casalinga di «Favola» con il suo nuovo lavoro. Non un sequel piuttosto il desiderio di ridare voce a quella donna che nella sua villetta di provincia con patio, amichette del bridge e madre razzista, torna a raccontarsi facendoci sorridere e pensare. Uno spettacolo dal sapore cinematografico, Timi afferma: «inizia come “La gatta sul tetto che scotta” e finisce come “Parasite”: vero splatter, ho appena ordinato 15 litri di sangue finto». Senza svelare troppo, l’autore anticipa qualche frammento della trama: “Mrs Fairytale quella sera è a casa con la sua cagnetta impagliata e cerca di passare il Capodanno come può, ma alla fine accade qualcosa che ribalta la situazione. Scoprirà che non è davvero sola, c’è una presenza, è forse un fantasma? No è l’uomo invisibile!”
Un calembour di situazioni comiche e grottesche che, come dice l’attore, hanno a che fare col cinema. E questo lo si nota da subito. Appena si apre il sipario, bella la scena e i costumi, sei già dentro un film americano anni ’50. I capelli, l’abito, la postura, il finto perbenismo di una America pseudopuritana e ingannatrice, scoppiettante di Cocacola e patatine fritte, è ben figurato e rivolto a favore dello spettatore che ride, si commuove, applaude, sghignazza insieme a Timi, che spesso tende le mani all’audience per farlo diventare complice di quello che sta accadendo in scena.
Ad un certo punto però entra in scena l’uomo invisibile… e lo spettacolo cambia registro. Inizi ad essere immerso nel nonsense, nel limbo. Anche grazie alla bella trovata di non rispettare il sync con le battutte. L’uomo invisibile, interpretato da Ennio Coltorti, diventa corpo, maschera. E il cinema riappare come fosse una pellicola di Hitchcok: La donna che visse due volte. Perché questa è Mrs. Fayrtale, una donna che trova una nuova via, una fuga, anche da sè stessa. Lasciata dal marito la notte di capodanno, Timi dipinge a forti tratti la donna che potrebbe essere madre di tutte le donne, la rende anima e graffi, sessualmente aperta e ancora viva, paranoica ma vera. Tanto da rinfrancarsi dall’infelicità ed essere Filippo, uomo che finalmente ama e bacia il suo alter ego.
“Mrs. Fairytale, non si torna indietro dalla felicità”
di e con Filippo Timi
voce Emiliano Coltorti
corpo Federico Rubino
costumi Fabio Zambernardi
assistenti alla regia Beatrice Cazzaro, Daniele Menghini
macchinista Alberto Accalai
capo elettricista Gianni Gajardo
elettricista Cristiano Cramerotti
fonico Domenico Ferrari
sarta Chiara Lo Mauro
truccatore Enrico Maria Ragaglia
amministratrice di compagnia Carlotta Pircher
scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti
graphic designer Riccardo Renzi
produzione Teatro Franco Parenti
Foto di Noemi Ardesi