Metti una sera a cena, scriveva Peppino Patroni Griffi. Metti invece una sera a Teatro, al Franco Parenti, a vedere una commedia dall’aria cinematografica, ”Per strada”, dove due ragazzi delusi, infreddoliti, incapaci di opporsi alle sconfitte della vita ma soprattutto incapaci di tirare fuori quell’istinto di sopravvivenza, donano tutto loro stessi, coadiuvati dalla regia di Raphael Tobia Vogel – spettacolo vincitore del premio Enriquez 2018 per regia e drammaturgia – e raccontano quella malinconia disperata e solitaria. Metti che ne uscisse fuori uno spettacolo che, come lo hanno già etichettato, è realmente un piccolo cult.
Una bufera di neve blocca nel medesimo luogo Jack e Paul, che per un tratto di strada condividono il disagio del clima e la necessità di opporvisi, perché nessuno di loro può permettersi di sostare in attesa di miglioramenti. Proseguono assieme, dunque, e le ore di freddo e di parole appaiono come uno scontro fra solitudini. I due ragazzi infatti sono molto differenti: uno è bello, non ha problemi finanziari e a giorni si sposerà. L’altro al contrario è povero, senza prospettive di felicità e anzi, percorso da un cupo istinto suicida… Il loro incontro segna un punto di non ritorno nelle loro vite e nei loro destini.
E quindi? Che animo avresti a fine spettacolo?
Usciresti da Teatro quella sera con un amaro in bocca che ti farebbe capire che il tempo non va sprecato, che le decisioni vanno prese, che la voglia di prevalere sulle sfortune della vita deve essere ben più forte della inutile pigrizia che ti porta a non combattere le controversie della vita. Lo vorresti dire ad ogni ragazzo che incontri nel tragitto per tornare a casa. Avresti l’amaro in bocca, ma la consapevolezza che il testo di Francesco Brandi, anche attore insieme a Francesco Sferrazza Papa, è un bel pugno allo stomaco che ti risveglia. Non importa quanti anni tu possa avere, che tu sia un millennial come i due protagonisti o un anziano signore con giacca e cravatta e ancora quella brillantina che sa di vetusto nei capelli. Non importa. Perché è un testo che ad ogni età sospirerebbe pàlpiti, emozioni, ci si riconoscerebbe. Ognuno di noi ci si riconoscerebbe in almeno un tratto di racconto. E ci penserebbe su. Rimuginando. Penserebbe se ha fatto tutto ciò che doveva nella vita o ha lasciato indietro qualcosa, ridestando in noi voglia di riprendere in mano quei sogni che ancora stanno lì, chiusi nel cassetto.
La messa in scena è divertente – soprattutto quando “appare” Roberto Baggio nel racconto, quando del famoso cane Rocco – che fa un po’ da coperta di Linus a Jack, uno dei protagonisti, viene svelato il perché del nome, i capovolgimenti di fronte, battute, situazioni oniriche, dove i due protagonisti tirano fuori il meglio di sé – mentre il racconto generale è molto amara e tale deve rimanere. Perché il disagio che ne pervade in tutta la narrazione deve fare il suo lavoro e, in questa commedia agrodolce, lo fa bene.
In scena fino al 12 novembre 2022.
“Per strada”
di Francesco Brandi
regia Raphael Tobia Vogel
con Francesco Brandi e Francesco Sferrazza Papa
scene e costumi Andrea Taddei
video di scena Cristina Crippa
produzione Teatro Franco Parenti