Entro all’Agnata, luogo dove visse Fabrizio De Andrè insieme a Dori Ghezzi, vicino a Tempio Pausania, in Sardegna, in punta di piedi, quasi a non voler intaccare con la suola delle mie scarpe un luogo a me così caro, pur non essendoci mai stato prima d’ora. E subito ammiro la facciata centrale di quello che una volta fu l’agriturismo della famiglia De Andrè ed oggi, oltre a essere un hotel boutique, è il palco naturale per una delle manifestazioni più importanti in Italia, e non solo, di musica jazz: il Time in Jazz Festival. E per me che mi chiamo Fabrizio, sono nato a Genova nei carrugi e vedevo passare sotto casa De Andrè, tutto ciò acquista valore aggiunto. Presidente e direttore artistico di Time in Jazz è il trombettista e compositore Paolo Fresu, uno dei maggiori protagonisti della scena jazzistica internazionale. L’Associazione Culturale Time in Jazz organizza l’omonimo Festival Internazionale e altre manifestazioni culturali che si tengono in Sardegna ed è stata fondata dieci anni dopo la nascita del Festival gestita da professionisti provenienti da vari ambiti professionali e dai volontari che negli ultimi trent’anni hanno contribuito alla sua crescita. I volontari di Time in Jazz costituiscono il motore di tutte le attività e contribuiscono alla creazione di eventi che hanno fatto di Berchidda, nel corso degli anni, il cuore pulsante di un’attività culturale vivace e vitale. Oltre ai volontari, sono soci dell’associazione spettatori, abitanti dei comuni in cui si svolgono le iniziative, turisti e tanti amici del Festival. Stasera assisterò ad uno degli eventi di maggior richiamo del festival, che vedrà l’omaggio a De Andrè con un concerto ad opera di Neri Marcorè (in tournée nei teatri italiani con lo spettacolo tratto da “La buona Novella”) con un cast composto da Scarlet Rivera, violinista e collaboratrice di Bob Dylan, il batterista Rafael Bernardo Gayol, il chitarrista Domenico Mariorenzi e i Borderlobo. Titolo del concerto “Sailing Faber, dalla Sardegna a Durango”.
Il concerto si snoda tra la gente e per la gente accorsa, seduta sul prato dell’Agnata, che canta e batte le mani, si commuove quando – insieme a Dori – Scarlet Rivera canta la versione inglese di Hotel Supramonte, indimenticabile momento musicale ed emozionale, arricchito dalla tromba del direttore Paolo Fresu, che accompagna con il suo talento musicale il motivo. Partito l’8 e in scena fino al 16 agosto, il Festival Internazionale toccherà il suo paese natale, Berchidda (SS), e altri centri e località del nord Sardegna. Quindici quelli coinvolti quest’anno: Arzachena, Banari, Bortigiadas, Budoni, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Oschiri, Ozieri, Porto Rotondo, Posada, Puntaldia, San Teodoro, Tempio Pausania, Tula, Viddalba.
Il programma di quest’anno si riconosce sotto il titolo “A Love Supreme”, preso in prestito da quello dello storico disco di John Coltrane, uno dei massimi capolavori della storia del jazz, “un inno all’amore universale e alla pace oltre che un’invocazione al Divino che travalica il sacro e aspira a connettere l’afflato creativo con l’ignoto tramite una preghiera laica fatta di suono e melodia, canto e silenzio”, come spiega Paolo Fresu. Folto, ancora una volta, il cast di musicisti in cartellone, con nomi del jazz di caratura internazionale come il sassofonista Kenny Garrett, il trombettista Theo Crocker, il pianista Omar Sosa atteso in duo con Paolo Fresu; e, tra gli italiani, Roberto Gatto, Francesco Bearzatti, Nicola Stilo, Furio Di Castri, Tino Tracanna, Glauco Venier, Gianrico Manca; tanto jazz ma anche altri suoni e altre voci con Vinicio Capossela, Nicola Conte, Chiara Civello, Francesca Gaza, Olivia Trummer, Frida Bollani Magoni, Mauro Campobasso e Mauro Manzoni; e poi il progetto “Spiritus” di Maurizio Camardi, Sergio Cossu e Mauro Palmas, il “Drops” di Tino Tracanna, Bonnot e Roberto Cecchetto, l’omaggio a Fabrizio De André di Neri Marcorè, Scarlet Rivera e i Borderlobo, e il reading musicale sul Pinocchio di Collodi con Lella Costa, Paolo Fresu e Glauco Venier; fiato agli ottoni, invece, con le parate musicali della Rusty Brass e con la banda “Bernardo De Muro” di Berchidda; sonorità fra tradizione a innovazione con l’organetto di Pierpaolo Vacca e i suoi ospiti nello spazio post-concerto, e ancora musica con i dj set di Renton e con il FestivalBar, la vetrina di formazioni e solisti in scena nei bar berchiddesi.
Tanta musica, dunque, dalla mattina alla notte, ma anche mostre, presentazioni di libri e incontri con gli autori, la proiezione del film “Berchidda Live” tratto dai materiali dell’archivio di Time in Jazz, le attività per i bambini e le bambine del consueto programma di Time to Children, e altro ancora. Il cartellone di tutta la manifestazione è essenzialmente un “coup de coeur” come direbbero i francesi, ma noi siamo italiani anzi siamo sardi in questo caso e diremmo: Es s’ispantu de tota sa ‘iddha è la meraviglia. Un festival da tenere a mente, anzi da tenere nel cuore. Gli altri progetti dell’Associazione: Oltre al Festival Internazionale Time in Jazz, che si tiene ogni anno nei dieci giorni a cavallo di Ferragosto, l’associazione ha organizzato nel corso degli anni: Altri Tempi, rassegna incentrata sul cinema, il teatro e la musica; Shortime, un appuntamento che concentra, nell’arco di un’unica giornata, una serie di brevi eventi musicali, teatrali, di danza e arte contemporanea che si susseguono all’interno di uno stesso spazio; La prima rondine, concerti-evento in cui la musica jazz incontro il pop. Tra i protagonisti: Giuliano Sangiorgi, Raphael Gualazzi, Paola Turci, Musica Nuda. P.A.V. (Progetto Arti Visive), un progetto di ricerca e sperimentazione sull’arte contemporanea attraverso l’allestimento di mostre, installazioni, performance sia nell’ambito del festival che in altre occasioni nel corso dell’anno. Grazie all’attività del PAV oggi l’associazione culturale Time in Jazz possiede e custodisce una collezione privata di opere d’arte contemporanea. Semida – Museo all’aperto del Monte Limbara, tra le iniziative del P.A.V. Vi è il museo di arte ambientale situato nel territorio della Foresta Demaniale “Monte Limbara Sud” di Berchidda. CasArte, all’interno della sede dell’Associazione è conservata la collezione d’arte permanente dell’Associazione Time in Jazz che raccoglie importanti opere di arte visiva donate dagli artisti che hanno esposto negli anni a Berchidda.
Il trentasettesimo festival Time in Jazz è organizzato dall’omonima associazione culturale con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna, del Ministero della Cultura, della Comunità Montana Monte Acuto, delle Amministrazioni Comunali di Berchidda e degli altri centri che aderiscono al festival, della Fondazione di Sardegna, del Gruppo Unipol, del Banco di Sardegna, di Corsica Ferries–Sardinia Ferries e di Biorepack. Radio Monte Carlo è radio ufficiale del festival.
In foto di apertura: Paolo Fresu in una foto di Roberto Cifarelli