Pechino Express più che un programma televisivo è un lifestyle indicator, nel senso che il docu-reality della Rai ha dettato tendenze negli ultimi 5 anni come pochi in passato. Tendenze nella scelta dei viaggi, nel modo di affrontare culture diverse, in un nuovo concetto di globe-trotting che poco ha a che fare con le comode vacanze.
Ora che la nuova edizione tocca dal 12 settembre su Rai Due paesi-scrigno come Messico, Guatemala e Colombia, e il claim della trasmissione è “Le civiltà perdute”, l’attesa è ancora maggiore. Si vedranno bellezze naturale incomparabili e architetture da sogno, col taglio ben collaudato che i fan del programma conoscono.
Conosciuti come “Gli Antipodi”, il blogger Andrea Pinna e il personal trainer Roberto Bertolini dopo la vittoria della quarta edizione, tornano alla scoperta di paesi lontani con un programma tutto loro, Pechino Addicted (da luned’ 19 settembre alle 20,30 su Rai 4). In 45 episodi quotidiani approfondiscono le tappe del game che va su Rai 2, andando loro stessi a incontrare persone, visitare luoghi, entrare in contatto con la cultura locale. Insomma, faranno tutto quello che per motivi di tempo i concorrenti non possono fare.
“Abbiamo affrontato questa sfida sicuramente spaventati – ci dice Andrea Pinna, autore delle celebri Perle Di Pinna, ora trasformatosi in documentarista per Pechino Express – perché è la prima volta che facciamo una cosa del genere visto che abbiamo fatto solo i concorrenti, a livello televisivo. Però poi in realtà siamo rimasti molto soddisfatti nel rivedere quello che abbiamo realizzato. Ci sono stati dei momenti difficili…ma la cosa più bella?”
Interviene Roberto Bertolini: “Beh, noi abbiamo un tipo di sensibilità diversa. Io mi sono emozionato di più per dei tramonti, per delle cose più naturali, mentre Pinna si è emozionato più per un letto comodo o l’acqua calda”. Pinna conferma: “Forse è vero che a me emozionano più le cose costruite dagli uomini che le cose naturali. Abbiamo scoperto che a lui piace la natura, a me più una cattedrale che una vallata”.
Il piglio del programma, primo spin-off del fortunato Pechino Express presentato da Costantino della Gherardesca, è quello del documentario on the road con attenzione a notizie e info utili per chi vuole ripercorrere i passi dei concorrenti. Perché il successo di questo programma si è misurato anche nell’effetto-emulazione. Molti dei telespettatori hanno intrapreso viaggi ripercorrendo le tappe delle puntate che avevano visto in tv.
Per info sul programma qui