Prosegue sino a VENERDI 12 NOVEMBRE 2021 la mostra internazionale d’arte ispirata a Dante IL SEGNO DEI CANTI, ospitata negli spazi del prestigioso Istituto Pantheon Design & Technology di Roma e inaugurata lo scorso 29 ottobre con un vernissage a cui hanno preso parte i tredici artisti italiani e internazionali coinvolti.
Ideata e curata da Fabio Massimo Caruso con la supervisione e il coordinamento di Stefano Donati e di Arkadiusz Sędek, la mostra celebra il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri: dopo essere stata ospitata negli spazi della Bipielle Arte di Lodi, IL SEGNO DEI CANTI è approdata a Roma, seconda tappa di un percorso che il prossimo dicembre 2021 toccherà la GALERIA SZTUKI WSPÓŁCZESNEJ ORANŻERIA DOM ŚRODOWISK TWÓRCZYCH di Kielce, in Polonia.
“Tradurre la musicalità delle Cantiche della Divina Commedia dantesca in libere forme di arte visiva, che mostrino una relazione con la scrittura del sommo poeta e che si trasformino in pagine scritte da artisti in dialogo con Dante Alighieri è l’obiettivo dell’intera mostra – come spiegano Caruso e Donati – “Fin dai nostri primi incontri, abbiamo percepito che IL SEGNO DEI CANTI sarebbe stato un progetto artistico ambizioso e la celebrazione dell’opera dantesca ci ha offerto la possibilità di affrontare il tema con un approccio transdisciplinare e multi-culturale. Non è stata una sorpresa, ma ci ha fatto indubbiamente piacere constatare il grande interesse da parte di istituzioni e artisti stranieri nei confronti dell’opera di Dante e di quanto il suo messaggio sia di ispirazione per la contemporaneità. Confidiamo di continuare il nostro viaggio con l’Alighieri anche nel 2022”.
L’Istituto Pantheon ha immediatamente raccolto il messaggio de IL SEGNO DEI CANTI, progetto a cui hanno partecipato alcuni studenti dell’Istituto stesso e il docente di Fotografia Federico Scarchilli. Fondamentale il coinvolgimento dell’artista e docente di fotografia Arkadiusz Sędek dell’Università di Kielce, che a sua volta ha coinvolto due docenti dell’Università polacca di Tarnów, Agnieszka Bartak-Lisikiewicz e Ewa Bujak”.
DANTE AL MANN DI NAPOLI – “Divina Archeologia” (la mostra al MANN di Napoli che apre il 6 dicembre 2021) è il punto di vista dell’età classica sui protagonisti dei miti, gli eroi e i personaggi della mitologia e della storia antica che Dante e Virgilio incontrano nel loro viaggio ultraterreno. Attraverso le rappresentazioni di vasi, affreschi, statue, rilievi, monete è possibile immergersi in una visione del mondo antico che il Poeta e i suoi contemporanei avevano potuto solo immaginare perché disponevano, all’epoca, quasi esclusivamente delle fonti letterarie.
DANTE AL MANZONI DI MILANO – Il quinto spettacolo su cui verte la nuova indagine di Vittorio Sgarbi segna un sorprendente cambio di rotta, e raddoppiando i protagonisti mette al centro la figura di DANTE ALIGHIERI (Firenze 1265 / Ravenna 1321) in relazione paritetica con il coevo GIOTTO DI BONDONE (Colle di Vespignano 1267 / Firenze 1337). Andrà in scena al Teatro Manzoni di Milano dal 23 al 28 novembre 2021 in prima nazionale.
Il 25 marzo 2021 è stato celebrato nel mondo il VII centenario dalla morte di Dante, la data è stata individuata dal MIBAC attraverso il Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta. Vittorio Sgarbi celebrerà alla sua maniera Dante intessendo inediti fili conduttori nello scambio con Giotto. Entrambi eminenti attori di una nuova raffigurazione culturale, le opere di Dante e Giotto hanno condizionato i modelli stilistici a seguire, influenzato canoni filosofici, sociali e spirituali del tempo, giungendo a noi come imprescindibili fondamenti di cui facciamo quotidianamente esperienza.
UN DISCO DALLA NORMALE DI PISA – Le celebrazioni per il settecentenario dantesco non smettono di stupire e danno vita a un album musicale presentato alla Scuola Normale Superiore con un evento speciale. Un album musicale tra indie rock, elettronica, pop, grunge. La “Vita nova” di Dante Alighieri diventa “La vita nuova” .
Diversi gli artisti intervenuti al ciclo di eventi che “Le Letture della Normale” hanno organizzato quest’anno per il settecentenario dantesco a cura di Davide Barbafiera e Woodworm
Il lancio dell’album – nato dalla collaborazione creativa con Woodworm – rappresenta la tappa conclusiva delle iniziative dantesche curate nel 2021 da “Le Letture della Normale”, l’attività curata da allieve e allievi della Scuola Normale che, nell’ambito della Terza Missione della Scuola, coltivano e trasmettono da anni l’amore per la lettura dei classici come pratica di innovazione culturale, civile e sociale.
La vita nuova è il nome del disco che nasce dai contributi che vari artisti hanno portato al ciclo di eventi su Dante Alighieri organizzato dalle “Letture della Normale”, il programma di reading collettivo della Scuola Normale Superiore. Attraverso 9 componimenti tratti dalla Vita novadi Dante, l’album riscostruisce la storia dell’amore tormentato del grande poeta sino alla perdita di Beatrice: da A ciascun’alma presa a gentil core– il primo sonetto dell’opera, in cui si racconta la visione in sogno della giovane Beatrice– a Donne, ch’avete intelletto d’amore; da Tanto gentile e tanto onesta parea Oltre la spera che più larga gira. Le esperienze musicali vanno dall’indie rock all’elettronica, dall’alt-pop al grunge, con collaborazioni e ibridazioni fra musica, voce e recitazione: un mix di generi, sonorità e sensibilità, che fanno di sonetti e canzoni dantesche credibili pezzi di musica popolare, di una contemporaneità affascinante.
L’album sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming a partire dalla mezzanotte del 29 ottobre. Alla realizzazione, la cui cura artistica è di Davide Barbafiera e dell’etichetta Woodworm, hanno contribuito i Campos, Emma Nolde, Giancane, Lorenzo Kruger, Emanuele Frusi, Rodolfo Mantovani, Serena Altavilla, i Tonno, PIOVE., Maestro Pellegrini degli Zen Circus. L’illustrazione di copertina è di Martino Santori, che nel 2021 ha collaborato a un’intera campagna di illustrazioni dantesche per le “Letture della Normale”.
TESORI A PIACENZA – Fino al 31 gennaio 2022, Palazzo Farnese di Piacenza ospita la mostra Tesori danteschi a Piacenza: il Landiano 190, frammenti, incunaboli e cinquecentine, tappa piacentina del percorso espositivo “Dante e la Divina Commedia in Emilia Romagna” che si propone di valorizzare le testimonianze dantesche, conservate negli archivi e nelle biblioteche della regione, in occasione del settimo centenario della morte del Sommo Poeta.
La rassegna, promossa dal Comune di Piacenza, dalla Biblioteca Passerini-Landi, in collaborazione con i Musei Civici di Palazzo Farnese, ruota attorno al Codice Landiano 190 (1336), già considerato l’antiquissimus, cioè il manoscritto più antico di data certa della Commedia di Dante.
Di quest’opera sono illustrate le vicende e le specificità che ne fanno un pezzo documentario di grande valore. La sua fama gli deriva dalla data 1336 che il copista annota diligentemente in fine insieme con il proprio nome, Antonio da Fermo, e con quello del committente, Beccario Beccaria, all’epoca podestà di Genova.
All’interno della mostra si trovano 4 edizioni del Quattrocento e 9 del Cinquecento, conservate alla Biblioteca Passerini-Landi.
Grazie a questi incunaboli e cinquecentine è possibile ripercorrere le fasi della diffusione della Commedia, ai quali si aggiungono frammenti di manoscritti che tramandano brevi brani della Commedia, talora accompagnati da commenti, recuperati dalla legatura di altri volumi o dalla coperta di documenti d’archivio.
L’esposizione offre al visitatore anche un percorso più prettamente didattico e iconografico, con spunti relativi alla storia di Dante e della Commedia e al suo influsso nella tradizione letteraria e artistica.