Per chi non è addentro alle questioni marine e archeologiche si tratta di una vera scoperta nella scoperta: l’archeologia subacquea in Italia è un patrimonio inestimabile di reperti, studi e professioni. Che non conosce sosta, è sempre vivace e in movimento ed è anche un modo eccelso di aggregare una comunità di studiosi e appassionati come succede in poche altre discipline.
Ve ne parliamo perché a Baia, vicino Napoli, il Parco archeologico dei Campi Flegrei – Museo archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia ha un programma interessante di mostr olte a custodire preziosi reperti (sculture, iscrizioni, coroplastica architettonica, terrecotte figurate, vasellame, manufatti in metallo e vetro, oreficerie e monete).
Il 24 maggio c’è ad esempio la mostra fotografica “I pionieri dell’archeologia subacquea nell’area Flegrea ed in Sicilia”, con allestimento e curatela realizzati da Teichos, a raccontare la stagione di nascita dell’archeologia subacquea in Italia, nell’area Flegrea ed in Sicilia, fino alla costituzione della Soprintendenza del Mare da parte di Sebastiano Tusa. Il pioniere dell’archeologia subacquea è particolarmente amato e ricorda oggi, a poco più di un mese dalla sua scomparsa. Tusa fino alla fine è stato assessore ai Beni Culturali per la Regione Siciliana, oltre che professore di paletnologia presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Un percorso, quello del museo di Baia, supportato da allestimenti multimediali e sensoriali, con l’utilizzo di materiali video e fotografici, provenienti dagli archivi delle Soprintendenze del ministero per i Beni e le attività culturali, che anticipa il progetto “Thalassa. Meraviglie dei Mari della Magna Grecia e del Mediterraneo”, mostra che sarà inaugurata al MANN-Museo archeologico Nazionale di Napoli, nel Salone della Meridiana il 25 settembre prossimo.
Nella stessa location all’ombra del Vesuvio si trovano cinque sezioni distinte secondo una esposizione ragionata per contesti topografici e tematici, con la storia degli antichi siti presenti nei Campi Flegrei: Cuma, Puteoli, Baiae, Misenum e Liternum. E la possibilità di fare escursioni sotto il mare alla ricerca delle antiche vestigia (per info qui).
Per approfondire l’argomento, è disponibile il volume di Michele Stefanile “Andare per le città sepolte”, de Il Mulino, e la rivista in distribuzione nelle biblioteche d’Italia “Archaeologia Maritima Mediterranea“.