12 Settembre 2022

Camparìa, nuovo complesso museale polifunzionale nel cuore di Favignana

Un lavoro di ripresa vicino all'archeologia, recupero di un passato glorioso importante per l'isola siciliana.

12 Settembre 2022

Camparìa, nuovo complesso museale polifunzionale nel cuore di Favignana

Un lavoro di ripresa vicino all'archeologia, recupero di un passato glorioso importante per l'isola siciliana.

12 Settembre 2022

Camparìa, nuovo complesso museale polifunzionale nel cuore di Favignana

Un lavoro di ripresa vicino all'archeologia, recupero di un passato glorioso importante per l'isola siciliana.

Oltre 5000 mq di spazi e fabbricati, locali abbandonati ed esposti all’usura del tempo e delle intemperie, e poi la rinascita: questa è la storia di un’operazione tutta italiana che ha ridato vita a un luogo che per troppo tempo ha versato in condizioni di abbandono. Ci troviamo a Favignana, meravigliosa isola non a caso conosciuta come la perla delle Egadi. Oggi è una delle mete turistiche più ambite in Italia, per il suo mare cristallino e i paesaggi da sogno. Ma non tutti sanno che nello scorso secolo questo luogo era il centro nevralgico della mattanza, la pesca del tonno rosso molto diffusa in Sicilia e nel Mediterraneo. Si svolgeva nelle tonnare e proprio a Favignana sorgeva una delle strutture più ampie e operative in questo campo. 

Dopo tanti anni di inattività, l’imponente tonnara è tornata a vivere, ma ha assunto nuove vesti. Un’ambiziosa opera di riqualificazione, guidata dall’imprenditore Fabio Tagliavia, ha restituito a Favignana un pezzo importante della sua storia rinnovando gli antichi locali dove un tempo si svolgevano le varie attività connesse alla mattanza. Ad oggi la Camparìa si configura come un moderno centro museale nel quale si può ripercorrere la storia del posto e vivere esperienze di varia natura, dagli acquisti di articoli tipici alla degustazione di un drink nel lounge bar. Nonostante il termine per il restauro completo sia fissato al 2023, già oggi le recensioni di Camparìa di Favignana evidenziano il fermento culturale che anima il luogo. 

Il proprietario della Camparìa Fabio Tagliavia e le operazioni di restauro

Il progetto di restauro della proprietà di Camparìa di Favignana è un’idea che nasce da Fabio Tagliavia, imprenditore palermitano che a seguito della laurea in Architettura Navale e Ingegneria Meccanica all’Università di Genova ha assunto ruoli significativi nei maggiori comitati di esperti internazionali, oltre ad aver diretto più di 300 progetti di costruzioni di navi in diversi paesi del mondo. Già nei primi anni 2000 Tagliavia ha avviato dei progetti ambiziosi a Favignana e Trapani, con il supporto dello studio di architettura RuffinoAssociati e lo studio di interni A&D delle arredatrici Donata Battiati e Adriana Di Mariano. Tanti gli spazi dismessi rinnovati in chiave riqualificativa, con la creazione di nuove attività ricettive e di ristorazione. 

Una delle maggiori sfide in cui si è lanciato l’imprenditore è proprio quella del restauro dell’ex tonnara di Favignana. Moltissimo il lavoro da fare, che si configurava come un’autentica missione di salvataggio: l’area rappresenta un immenso patrimonio storico e culturale che solo un intervento mirato ha potuto valorizzare in maniera adeguata. 

Camparìa ieri 

Ci si potrebbe chiedere da dove venga il nome Camparìa. Ebbene, in dialetto siciliano l’espressione sta per dare da campare, e questo la dice lunga su ciò che questo luogo ha rappresentato per gli abitanti dell’isola per molto tempo. La tonnara di Favignana è stato uno dei principali centri del Mediterraneo destinati alla lavorazione del tonno; qui venne inventato il metodo della conservazione del tonno sott’olio e dall’attività nelle tonnare la vita commerciale di Favignana trasse nuovi impulsi commerciali. 

Tutto ha inizio verso la fine dell’Ottocento, quando il noto politico e imprenditore Ignazio Florio (all’epoca i Florio erano tra le famiglie più influenti della penisola) acquistò la tonnara e i diritti di pesca, avviando la costruzione dello stabilimento insieme all’architetto Giuseppe Almeyda. La pesca e il commercio del tonno rosso si rivelarono pratiche molto redditizie, che ben presto cominciarono ad assicurare ricchezza e prosperità all’intera isola. Insomma, l’attività nelle tonnare dava da campare a uomini e donne, che si trattasse di pescare in mezzo al mare oppure occuparsi del rimessaggio delle barche e della manutenzione degli attrezzi da lavoro.

A Favignana si ammira scenario marittimo e archeologia industriale.
All’interno di Camparìa anche spettacoli di intrattenimento e convegni.

Camparìa oggi 

Oggi sono stati curati nuovi spazi che rappresentano delle possibilità occupazionali importanti per l’isola: 

  • il lounge bar si trova nello spazio un tempo destinato al rimessaggio delle barche. Si tratta di una venue molto elegante dal taglio contemporaneo, che tuttavia conserva intatta l’architettura originale, con antichi elementi trasformati in peculiari complementi d’arredo. Molte creazioni e oggetti d’arredo presenti nella lounge, infatti, nascono dal recupero di pezzi abbandonati che si prestano a impreziosire l’area con un tocco di classe che evoca subito l’atmosfera suggestiva della tonnara. 
  • l’enoteca offre diverse possibilità di scelta di vini naturali, da consumare sul momento ma anche ordinare.
  • la bottega è un ricco angolo dove acquistare libri su Favignana, articoli d’artigianato caratteristici e capi di abbigliamento.
  • lo spazio eventi ospita varie manifestazioni, incontri, eventi di carattere culturale e sociale.

La nuova area del museo 

Oltre agli spazi sopra menzionati, si è progettato di adibire anche una nuova area museale polifunzionale. Un passato ricco e importante come quello della proprietà della Camparìa si presta perfettamente all’idea, che prevede la creazione di una struttura dove raccogliere testimonianze e qualsiasi tipo di materiale storico e/o demo-antropologico relativo all’ex tonnara. Del resto, si può dire che l’identità stessa dell’isola di Favignana si è definita e modellata nel tempo in relazione alla pratica della lavorazione del tonno. Il cuore del progetto, quindi, è la restituzione agli abitanti di Favignana di un tassello fondamentale dell’identità culturale locale, in modo da rendere accessibile a tutti, gente del posto e visitatori di passaggio, la peculiare storia di Favignana. Questo avverrà sia tramite l’esposizione di oggetti fisici che attraverso la creazione di percorsi multimediali in grado di raccontare con foto e video il passato dell’isola. In questo modo, il progetto portato avanti dal proprietario della Camparìa Fabio Tagliavia e tutti coloro che hanno contribuito a questa coraggiosa sfida è qualcosa di più di un semplice restauro: è un lavoro di tipo quasi archeologico che propone una nuova concezione di contemporaneità attraverso il recupero di un passato glorioso.

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