23 Ottobre 2020

Carlo Gajani, ritratti di celebrità a Bologna

In esposizione fino al 6 novembre da Moravia a Pasolini, da Calvino a Eco, da Arbasino a Ginzburg.

23 Ottobre 2020

Carlo Gajani, ritratti di celebrità a Bologna

In esposizione fino al 6 novembre da Moravia a Pasolini, da Calvino a Eco, da Arbasino a Ginzburg.

23 Ottobre 2020

Carlo Gajani, ritratti di celebrità a Bologna

In esposizione fino al 6 novembre da Moravia a Pasolini, da Calvino a Eco, da Arbasino a Ginzburg.

Una mostra dedicata a Carlo Gajani, grande retrospettiva dell’artista curata da Renato Barilli è ospitata a Bologna nel Centro Studi Didattica delle Arti fino al 6 novembre 2020
Dalla pittura alla fotografia, Gajani ha eseguito numerosi ritratti di artisti, scrittori e intellettuali di rilievo – da Moravia a Pasolini, da Calvino a Eco, da Arbasino a Ginzburg etc. Dagli anni ’80 l’artista ha poi dedicato la sua produzione alla fotografia concentrandosi soprattutto sul nudo e sui rapporti che si instaurano tra fotografo e modella
Carlo associava brillantemente l’uso dello strumento fotografico a un agile, acuto, ingegnoso intervento di forbici. Dal riporto fotografico ritagliava lembi, aree, tratti di superficie, come fossero ingegnose ed enigmatiche ombre cinesi. Queste larghe falde sottratte ai corpi viventi, e accumulate quasi sul tavolo di un industre sarto, venivano poi ricomposte, incastrate le une nelle altre, e affidate a un gioco alterno tra zone d’ombra, neri corvini, e invece improvvisi fiotti luminosi. Una tecnica del genere ha permesso a Gajani di darci una straordinaria galleria di personaggi famosi da cui la vita culturale bolognese è stata dominata a partire dagli anni Settanta, venissero essi da fuori, come Arbasino, Moravia, Pasolini, o fossero ben inseriti nel nostro panorama domestico, come nel caso di Zangheri, o  di Bartoli, o di Bonfiglioli. Artisti, critici, scrittori, galleristi entravano in questo pantheon, redatto in grandi formati, quasi da potersi appendere come murali, come solenni epigrafi in cui il quotidiano si sposava benissimo col monumentale” – dice Renato Barilli, curatore della mostra.
La mostra ripercorrerà l’intera carriera di Gajani attraverso una vasta selezione di opere che copre un arco temporale di oltre quarant’anni diviso in tre sezioni principali.

La mostra ripercorre l’intera carriera di Gajani attraverso una vasta selezione di opere che copre un arco temporale di oltre quarant’anni diviso in tre sezioni principali. La prima e la seconda sono dedicate rispettivamente all’incisione e alla pittura e vanno dagli anni Sessanta agli anni Settanta del secolo scorso, con un percorso che pone sotto la lente d’ingrandimento il passaggio dell’artista dalla prima fase Informale a quella propriamente Pop, per concludersi con un ultimo periodo caratterizzato dalla sperimentazione di una sorta di pittura “neo-divisionista”.

Carlo Gajani, “I Coniugi Smit”, 1965.

La terza e ultima parte, invece, è interamente dedicata alla fotografia, vera e propria seconda “giovinezza artistica” di Gajani, in cui l’artista procede con il testare e saggiare le diverse possibilità espressive del mezzo fotografico attraverso l’esplorazione di temi diversi, del ritratto e dell’autoritratto, del nudo e, infine, del paesaggio, quest’ultimo inteso sia come luogo al di fuori di sé, sia come spazio per una riconquista di una memoria più intima e personale.

Il progetto espositivo è arricchito da un video sull’artista e sulla nascita della Fondazione a lui dedicata, realizzato dagli studenti del Liceo Arcangeli.

Bologna presso il Centro Studi Didattica delle Arti, Via Cartoleria 9. Dall’8 ottobre al 6 novembre.

ORARI: giovedì-domenica 11:00 – 19:00

L’INGRESSO È GRATUITO

Carlo Gajani

PER INFO E CONTATTI:

mail: info@fondazionecarlogajani.it

N° telefono: 340 2317745  –  338 1608869

http://www.fondazionecarlogajani.it/it/

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