Torna in mostra la fotografa performer Caterina Notte, dal 10 settembre alla Galleria Artantide di Verona fino all’8 ottobre con una Bipersonale intitolata Dentro la luce a cura di Sandro Orlando Stagl. Si tratta della quarta mostra di un ciclo di sette intitolato Regenesis che ripercorre i sette giorni biblici della creazione. Per questo lavoro sono stati coinvolti 14 artisti. Caterina Notte presenterà 17 opere inedite della serie Predator. Il 15 settembre invece inaugurerà una personale al Civico Museo Setificio Monti di Abbadia Lariana in provincia di Lecco.

La mostra, a cura di Ambra Patarini, sarà visitabile fino al 15 ottobre. Saranno esposte cinque opere in formato medio-grande e cinque opere piccole appartenenti alla prima serie Predator nata nel 2010. Altre cinque opere inedite, concluderanno il percorso. Questo itinerario artistico guida il fruitore alla scoperta di se stesso tanto che al termine sarà possibile riflettere (in tutti i sensi) e riflettersi in uno specchio. L’ultima opera in esposizione invece, esce dalla contestualizzazione museale per andare nella sala del torcitoio originale del setificio, enorme quasi quanto l’altezza del museo; direttamente appoggiata al torcitoio, quest’opera è stata realizzata usando fili di seta dell’800 che il Museo ha donato all’artista. E’ la prima opera del ciclo Predator dedicato all’ambiente e alla sostenibilità, infatti si tratta del primo lavoro in assoluto che viene stampato su tessuto battericida che purifica l’ambiente, quindi non solo è possibile fruire di un’opera d’arte ma, in puro stile Predator, agisce e purifica l’ambiente mentre rimane appesa alla parete. “In Predator oltre ad un messaggio etico ed ecologico”, ci spiega Caterina Notte, “porto avanti un lavoro sulla sorveglianza e sul controllo, su una nuova fisionomia del corpo che riconquista il proprio spazio, ripartendo dalla riscrittura della propria debolezza e passando ad uno stato di nuova certezza in cui la potenza della femminilità e dell’individualità non è più messa in discussione. Le bende e le corde sono anche il simbolo del controllo e della sorveglianza dei nostri limiti e legami personali ma affilano la forza del soggetto, la indirizzano con precisione. Le donne e le bambine di Predator hanno la completa padronanza del loro corpo, sono libere di rompere i miei schemi, è il mio obiettivo, io semplicemente attendo quel momento e nello stesso tempo è un corpo autonomo, nella sua identità, dal volto che lo sovrasta.” Da giugno Caterina Notte è presente a Shangai nella mostra Antonyms curata da Zane Mellupe e organizzata da Why Why Art in collaborazione con ifa Gallery EASA e il Goethe Institute presso il Consolato generale tedesco di Shangai. Oltre alla mostra, Antonyms è anche una serie di forum e incontri con esperti. “Per me si tratta di una mostra molto importante” conclude Caterina, “perché è contro la violenza ed è di stampo, se vogliamo, anche un po’ attivista.”
www.museoabbadia.it
Progetto “sostenibile” di Sergio Battimiello
www.artdesignbox.it/a-breath-in-design-and-art/
www.artdesignbox.it/artists/caterina-notte/
www.caterinanotte.com