Ci aveva raccontato della sua esperienza di fotoreporter durante i surreali giorni del lockdown a Milano. Marco Piraccini e la frenetica attività meneghina legata allo showbiz sono stati per anni co-abitanti, nel senso che da fotografo il giovane emiliano è stato sempre al centro della notizia. Poi d’improvviso l’arresto delle attività, con la città più operosa d’Italia che diventa a un tratto il centro del terrore per l’emergenza sanitaria. Oggi, al Mondadori Store di Piazza Duomo, tutto questo stridente contrasto è ammirabile nella sua mostra “Milano 2020” che resterà esposta per oltre un mese a partire dal 6 ottobre. Ad organizzare, Mondadori Portfolio, l’agenzia che rappresenta Piraccini.

“C’erano programmi, un fermento incessante – scrive il fotografo – che scandiva il ritmo della città. Poi stop. Seguiroo le idee messe da parte nell’isolamento, l’unica certezza nel momento di sospensione, la speranza di tornare a realizzare i nostri sogni, Milano ci ha insegnato a sognare. La stessa. Ho voluto raccontare la solitudine di quel rumoroso silenzio e una volta riscoperta la libertà, ho sentito l’esigenza di tradurre in immagini il mio dolore e la mia speranza”.
Per leggere la nostra intervista:
Mostra di Marco Piraccini “Milano 2020”
Mondadori Duomo store, piazza Duomo 1 Milano. Fino al 15 novembre.
Attraverso le sue fotografie, Marco Piraccini racconta la Milano dei giorni del lockdown e mette in evidenza lo stridore tra le visioni di desolazione e l’immagine della città affollata e pulsante di vita alla quale siamo abituati ad associare il capoluogo lombardo.
“Milano 2020” è, dunque, quello che sembra il ricordo di un’attività costretta ad interrompere brutalmente il suo corso ma mai decisa ad abbandonarlo.
In foto d’apertura: Laura Pausini saluta la folla in piazza Duomo. La stessa piazza durante il lockdown popolata solo da piccioni. Marco Piraccini, Milano, 2020.