Daniele Tamagni, il famoso fotografo dei giovani africani che costituiscono le moderne fashion tribes, arriva alla Galleria del Cembalo, in occasione della fashion week estiva di Altaroma 2017. L’artista presenta per la prima volta al pubblico romano con la mostra Another Look gli scatti sul tema delle mode e delle controculture giovanili nelle realtà urbane dell’Africa contemporanea.
Dal 6 luglio al 16 settembre sarà possibile ammirare vere opere d’arte che ritraggono con una comunicativa che sbalordisce, la voglia di riscatto dei giovani di un continente ancora a noi sconosciuto.
Ci sono gli Afrometals, i metallari botswani che dicono grazie allo psichiatra italiano Giuseppe Sbrana che negli anni 70 ha aperto il più grande ospedale psichiatrico africano. Sbrana aveva due figli, Ivo e Renato, che fondarono il primo gruppo rock del Paese chiamato Nosey Road e da lì i nipoti dello psichiatra portano avanti la tradizione parallela musicale di famiglia con il metal dei Skinflint. Nato un trend di contaminazione, ecco che arriva la tribù vestita a festa, come succede in Africa. Le band heavy metal botswane sono esteticamente un ibrido tra il motociclista e il cowboy.
Le Disquettes invece sono giovani modelle che abitano a Dakar, in Senegal. Fotografate di notte, sotto le luci colorate della Dakar Fashion Week, si esibiscono in tutta la loro sfarzosa eleganza, con gioielli, cappelli, acconciature eccentriche e trucco pesante
Le Joburg Style Battles sono popolate da giovani nati nel Sudafrica post-1994, dopo le prime elezioni libere nella storia del Paese, che si battono per affermare la propria identità individuale, libera e creativa. Quando il collettivo degli Smarteez esplode nella cultura pop sudafricana, il suo stile inconfondibile apre la strada a numerosi gruppi che invadono le strade di Johannesburg. Tra queste la Vintage Crew. Si tratta di un collettivo il cui dress code prevede abiti vintage contaminati da elementi che loro stessi definiscono “assurdi”.
Gentlemen of Bacongo è uno dei libri fotografici più celebrati degli ultimi anni, il marchio di fabbrica di Daniele Tamagni. Qui il fotografo esplora le origini della Sape – abbreviazione di “Société d’ambienceurs et personnes élégantes”– che risalgono al periodo coloniale francese, quando i congolesi indossavano gli abiti usati dei coloni, sfoggiandoli nei giorni di festa. Il fenomeno si afferma poi nel corso del Novecento e in particolare negli anni Sessanta, quando i congolesi emigrati, affascinati dalla moda occidentale, tornano da Parigi indossando completi all’ultimo grido. Una religione estetica che Tamagni ha per primo portato alla luce presso i fashion editor occidentali.
LA MOSTRA – Alla Galleria del Cembalo (Palazzo Borghese) a Roma, la mostra ANOTHER LOOK, a cura di Giovanna Fazzuoli, racconterà la moda di strada come strumento di affermazione individuale e di rivendicazione politica e sociale. Tamagni ritrae fenomeni di resistenza eccentrica e di rivendicazione della differenza attraverso la moda. L’identità delle fashion tribes è rappresentata in diversi contesti geografici in cui si è radicata una controcultura popolare che si ispira a quella coloniale e occidentale, sfidandola e reinterpretandola con inesauribile creatività. L’intimità di questi ritratti testimonia lo stretto rapporto di fiducia che il fotografo riesce a instaurare con i soggetti rappresentati: “Questo forte legame gli ha permesso di andare alle radici, di realizzare vitali scatti istantanei con gli occhi di una persona di fiducia, calata all’interno di un microcosmo difficile da conoscere, dove è raro per un estraneo essere ammesso.” (Paul Goldwin, già curatore Tate Gallery, London) Tra globalizzazione e tradizione, desiderio di emulazione e affermazione sociale, spontaneità e artificio, creatività individuale e reinterpretazione, le tribù della moda, raccolte nel volume “Fashion Tribes”, rivendicano la propria identità nella realtà di tutti i giorni, una realtà che Tamagni ha saputo guardare da un punto di vista diverso, sfidando stereotipi
Daniele Tamagni ha vinto il Canon Young Photographer Award (2007) con un progetto sui dandy congolesi, i Sapeurs di Brazzaville. Nel 2009 pubblica il libro intitolato “Gentlemen of Bacongo” e nel 2010 vince l’ICP INFINITY AWARD per la categoria fashion. Il suo progetto sulle lottatrici boliviane si classifica secondo al World Press Photo 2011 per la categoria Arts &Entertainment. Nel 2015 pubblica “Fashion Tribes/Global Style Battles”, Abrams/La Decouverte. Il suo ultimo libro è “Mtindo Stylemovers. Rebranding Africa”, edito da Skira.
Galleria del Cembalo Largo della Fontanella di Borghese, 19 – Roma Tel. 06 83796619; giovedì e venerdì: 16.00 – 19.00 sabato: 10.30 – 13.00 e 16.00 – 19.00 oppure su appuntamento
Foto d’apertura: particolare di Lalhande, giovane Sapeur, di fronte a uno studio fotografico.