Oltre alla nuova illuminazione per lo Statuario, una delle sale di maggior pregio del Museo Egizio di Torino, creata dallo scenografo Dante Ferretti, il premio Oscar ha fatto di più. C’è all’interno del museo più visitato della città, come sfondo alle scale mobili, un’enorme riproduzione del percorso del fiume Nilo. L’installazione di Dante Ferretti si chiama Il Grande Nilo ed è un monumentale pannello di tessuti sovrapposti in omaggio al centenario dalla nascita di Alberto Burri (1915).
La raffigurazione è mastodontica, costellata di tessuti, gelatine e vetroresine e si ammira risalendo l’affascinante installazione del Nilo ideata da Dante Ferretti fino all’estuario. Un sistema di scale mobili per 24 metri di dislivello accompagna i turisti al secondo piano, nel più alto livello del museo. Del resto il Nilo bagna un decimo del territorio continentale africano e quindi la riproduzione non poteva che essere di dimensioni “faraoniche”.
Il museo di Torino dedicato alla raccolta di reperti egizi accumulata in decenni di spedizioni dai Savoia, dopo quello del Cairo è l’unico museo ad essere completamente dedicato all’arte e alla cultura egizie.
Fondato nel 1824, ha avuto varie chiusure per rinnovamento. Lo Statuario, la magnifica sala grande a piano terra, è recentemente tornato in tutta la sua bellezza, tra specchi e luci soffuse nel percorso denominato Riflessi di pietra, realizzato dallo scenografo Dante Ferretti in occasione delle Olimpiadi di Torino 2006. Si ammirano qui le statue di Amenofi II e Thutmosi II, ma soprattutto quella che celebra Ramesse II, capolavoro assoluto del Nuovo Regno e vanto del Museo.