Francesco De Gregori e Mimmo Paladino, due esponenti dell’Italia che crea e che si fa bella nel mondo. Ora collaborano in una maniera inedita enel famigerato solco degli incontri tra musicisti e arti di altre discipline.
Sono numerosi infatti gli esempi fruttuosi di collaborazione tra arte e musica: dalla banana di Andy Warhol per i Velvet Underground alla collaborazione tra Damien Hirst e The Hours, dal Sgt. Pepper firmato Peter Blake al Ryan McGinley dell’artwork per i Sigur Ros.
Ora tocca a due protagonisti della cultura italiana contemporanea, MIMMO PALADINO e FRANCESCO DE GREGORI, mettersi insieme per offrire in un’edizione a tiratura limitata il nuovo progetto del cantautore romano, “Anema e Core”, in uscita il 26 ottobre e disponibile in pre-order, in esclusiva sui siti di IBS.it e LaFeltrinelli.it
Francesco De Gregori si tuffa per la prima volta insieme a Chicca, la sua sposa, nelle meraviglie della lingua napoletana per raccontare in una canzone senza tempo il respiro e la passione d’amore. Mimmo Paladino li rappresenta sulla copertina di questo vinile come due semplici profili che si fronteggiano, misteriosamente complici ed antagonisti, in una preziosa xilografia firmata e numerata in 99 copie e realizzata negli storici laboratori dei Fratelli Bulla di Roma.
“Anema e Core” è dunque un lavoro a quattro mani, un’opportunità, un gioco, una sfida: «Ci piace definire questa opera una “edizione d’arte” – ha detto Francesco De Gregori – anche perché la parola “arte” riguarda tutti e due, seppure in modo diverso. Il vinile è materia, come materia sono i colori, la carta, il linoleum. Ma così come un pezzo di vinile può girare su se stesso e raccontare qualcosa del mondo così i colori, che pure hanno un tono e una frequenza, possono vibrare di volta in volta in ogni diversa e inedita partitura. Mi raccontava una volta Mimmo di quando in tempi ormai abbastanza lontani lavorava ascoltando alla radio la musica dei cantautori e li sentiva in qualche modo suoi compagni di viaggio e di avventura. Forse anche da qui la motivazione, o meglio, la necessità di questo incontro, la sua rarità, la sua semplicità, la sua bellezza».
«La musica per un pittore ha la forma dell’acqua – sottolinea Mimmo Paladino – fluida e mutevole, eterea e geometrica. Con Francesco abbiamo giocato all’antico molto serio gioco dell’arte: pagine variopinte, colle e torchi, alchimie di appunti poetici e voci cantanti forse di una notte a Capri».