14 Ottobre 2019

De Pisis, retrospettiva di un grande del Novecento

L'incredibile ricchezza dei soggetti, che spaziano dai suggestivi paesaggi montani ai ritratti e le vedute urbane, rivelano un talento versatile.

14 Ottobre 2019

De Pisis, retrospettiva di un grande del Novecento

L'incredibile ricchezza dei soggetti, che spaziano dai suggestivi paesaggi montani ai ritratti e le vedute urbane, rivelano un talento versatile.

14 Ottobre 2019

De Pisis, retrospettiva di un grande del Novecento

L'incredibile ricchezza dei soggetti, che spaziano dai suggestivi paesaggi montani ai ritratti e le vedute urbane, rivelano un talento versatile.

Fino al primo marzo 2020, il Museo del Novecento in piazza Duono a Milano dedica un’ampia retrospettiva all’artista ferrarese Filippo de Pisis, una figura di grande rilievo del Novecento italiano e uno dei protagonisti dell’esperienza pittorica tra le due guerre. Tra vedute urbane, nature morte e fantasie marine, oltre novanta dipinti tra i più “lirici” della sua produzione sono in esposizione a Milano nella mostra, promossa e prodotta da Comune di Milano | Cultura e dalla casa editrice Electa con il sostegno dell’Associazione per Filippo de Pisis, è a cura di Pier Giovanni Castagnoli con Danka Giacon – conservatrice del Museo del Novecento.

Suddivisa in dieci sale, l’esposizione segue un andamento cronologico che introduce al visitatore l’universo di Filippo de Pisis (Ferrara, 1896 – Milano, 1956), a partire dagli esordi nel 1916 e dall’incontro con la pittura metafisica di de Chirico fino agli inizi degli anni Cinquanta, con il drammatico periodo del ricovero nella clinica psichiatrica di Villa Fiorita. Le opere provengono dalle principali collezioni museali italiane, tra cui figurano la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, il Museo delle Regole Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo, la Galleria d’Arte Moderna di Torino, il Mart di Trento e Rovereto, Ca’ Pesaro di Venezia e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Pittore versatile, viaggiatore instancabile e poeta, de Pisis percorre il Novecento attraversando paesi e movimenti pittorici senza mai aderire unicamente a una singola corrente. I continui viaggi tra Milano, Roma, Venezia, Parigi e Londra, hanno contribuito ad arricchire quella visione internazionale che renderà la sua prospettiva del tutto unica, ispirandone ricerca espressiva e plasmandone la pittura.
Da “Le cipolle di Socrate” (1926) a “Soldatino francese” (1937), le opere in mostra al Museo del Novecento ripercorrono i temi cruciali della poetica dell’artista ferrarese. L’enfasi viene posta sul talento versatile e sull’incredibile ricchezza dei soggetti, che spaziano dai suggestivi paesaggi montani alla ritrattistica più dettagliata, in grado di cogliere con grande vivacità la personalità della figura descritta – senza sottovalutare le affascinanti composizioni di nature morte e le ampie vedute urbane.
Da primavera 2020 l’esposizione sarà ospitata al Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps in linea con il programma dedicato all’arte del Novecento italiano.

Le mostre sono accompagnate da un unico catalogo edito da Electa.

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