20 Settembre 2017

Design food nell’Archichef Night di Firenze

Il nostro inviato a Firenze ha partecipato alla serata di festa e celebrazione del cibo preparato dagli architetti. Chef per una notte.

20 Settembre 2017

Design food nell’Archichef Night di Firenze

Il nostro inviato a Firenze ha partecipato alla serata di festa e celebrazione del cibo preparato dagli architetti. Chef per una notte.

20 Settembre 2017

Design food nell’Archichef Night di Firenze

Il nostro inviato a Firenze ha partecipato alla serata di festa e celebrazione del cibo preparato dagli architetti. Chef per una notte.

Dopo Milano, Roma e Treviso, la notte degli architetti chef è arrivata a Firenze. Organizzata da Towant (agenzia dedicata all’organizzazione d’iniziative informali e non convenzionali) questa sfida itinerante ha visto cinque studi fiorentini di architettura trasformarsi in brigate di cucina per creare pietanze di design e dal gusto innovativo.archichef night firenze the way magazine (1)

La cornice di questo quadro archi-culinario è stato il Caffè dell’Oro, un ristorante gourmet che già per la sua location meriterebbe una stella Michelin: il Ponte Vecchio è di lato, a poche decine di metri quest’icona fiorentina si offre allo sguardo dei commensali nel taglio di luce obliqua della sera.

Lo chef stellato Peter Brunel è stato il supervisore delle ricette, il mentore di ciascun piatto. Ogni pool di architetti/chef si è consigliato con Peter, ha discusso a lungo con lui la scelta degli ingredienti. Hanno testato insieme i profumi, i sapori, per avere il massimo dell’equilibrio, della forma e della struttura delle pietanze in gara.archichef night firenze the way magazine (2)

Circa settanta ospiti hanno assaggiato le cinque portate e provato l’ebbrezza di essere giudici e scegliere il piatto vincitore. Lontani dalle iperboli dei format enogastronomici, distanti dalle gare tra aspiranti chef che si disperano e piangono per una bisque mal riuscita, senza cuochi famosi, primedonne che troviamo più in TV che davanti ai loro fornelli, privati degli inutili food blogger, l’ArchichefNight è stata una serena, misuratissima e amichevole “prova di cucina” dove al posto dei computer grafici degli architetti c’erano i fornelli e un cocktail di raffinatezza, di ricerca e voglia di stupire in un campo diverso da quello abituale del design e della progettazione.archichef night firenze the way magazine (3)

BBA Architetti & Partners ha presentato “Gli spiedini spaziali”, arrosticini di agnello con purea di cavolfiore sormontato da una sorta di Atomium realizzato con spiedini e peschiòle (pesche nettarine immature in agro-dolce, un frutto simile a un’oliva, raro, da veri gourmet e unico nel suo sapore acidulo sweet and sour).

Lo studio Q-BIC ha creato “Jamila”, un omaggio al Portogallo nel nome e nell’ingrediente principale: il baccalà, con aggiunta di uova di trota e affogato in una soffice spuma di patate insaporita da un velo di paprika affumicata.

“La via della seta” ravioli oriental style, sono stati realizzati dagli architetti di PLS Design con ripieno di porcellino e gamberi condito con salsa al passion fruit e a guarnire, di lato, polpa di storione e foglie di acetosella.

I professionisti di GLA- Genius Loci Architettura hanno cucinato un piatto molto articolato chiamato “Genio e follia” con carne di maialino con gelèe di Amaretto di Saronno, purea di zucca mantovana con crema di pecorino e caprino su fondo bruno. Gli architetti dello Studio André Benaim hanno pensato al dessert portando in tavola un sontuoso “Chi va in scena?” Una sfera cava di cioccolato, farcita con panna montata e gelato al lampone con pagliuzze d’oro, fatta parzialmente liquefare da una colata di cioccolato fuso.

Jamila è risultata la pietanza più gradita per la sua semplicità di lettura gastronomica e per una calibrata ricerca di sapori che ne hanno fatta la più votata dai commensali. Il contest nazionale, con i vincitori delle prime quattro edizioni si terrà a Milano. Sarà l’ultima sfida culinaria italiana per eleggere lo studio vincitore di ArchichefNight Italia 2017.

Testo a cura di Nico Tondini.

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